
I ragazzi si sono esibiiti tra flauti e volantini davanti all’Istituto Carducci
Non potendo suonare nel Conservatorio, gli studenti si sono dati appuntamento fuori dall’Istituto Carducci di via Cavallotti per un concerto di protesta, domenica pomeriggio, sotto lo sguardo incuriosito dei turisti. I ragazzi rivendicano la possibilità di utilizzare le aule e l’auditorium che il Comune ha concesso loro senza però aver fatto i conti con l’Associazione Carducci, che a sua volta rivendica l’utilizzo dello stabile.
"Non capiamo come sia possibile che un Conservatorio così apprezzato come il nostro a livello nazionale – spiega la Consulta degli studenti del Conservatorio – non abbia considerazione adeguata a livello cittadino. Negli ultimi anni siamo cresciuti moltissimo, la Direzione ha compiuto scelte lungimiranti che ci hanno permesso di acquisire fondi: oltre due milioni fra ampliamento di organico, fondi Pnrr per la progetti del teatro lirico, per l’edilizia e dottorati di ricerca per le nostre attività. Eppure non siamo supportati a livello locale. Se escludiamo la sola eccezione dell’appassionata dimostrazione di affetto nei nostri confronti da parte del sindaco e della Giunta Alessandro Rapinese, oltre la sua tenace difesa del Conservatorio, a volte abbiamo la sensazione di passare totalmente inosservati".
Il concerto di protesta si è meritato gli applausi del sindaco: "Non mi darò pace fino a quando questi ragazzi non avranno ciò che loro spetta e che il Comune di Como ha loro concesso – sottolinea Rapinese – ovvero la loro nuova sede di via Cavallotti. Appena i ragazzi saranno entrati, non mi darò pace fino a quando chi ha vietato loro per tutto questo tempo di accedervi paghi il più caro prezzo possibile per aver ostacolato la cultura e il progresso della nostra città. E sapete bene che non mollo. Mai".
Critica la presidente dell’Associazione Carducci, Maria Cristina Forgione: "Pur di non dialogare mandano gli studenti, lo trovo patetico. È giusto che questi ragazzi chiedano spiegazioni a sindaco e Conservatorio. Noi abbiamo sempre dato le risposte che dovevamo dare".
Nelle scorse settimane il sodalizio ha vinto il ricorso in Appello contro una precedente sentenza che respingeva la richiesta del Comune e dell’Agenzia delle Entrate di far pagare all’Associazione Carducci circa 118mila euro di bollette arretrate relative alla storica sede. La Corte d’Appello ha confermato la precedente sentenza condannando il Comune a pagare le spese legali, oltre 14mila euro. I giudici hanno motivato la decisione sottolineando che non vi era prova di un divieto di utilizzo di ulteriori aule da parte dell’Associazione, elemento che avrebbe potuto giustificare la richiesta di pagamento delle utenze.