PAOLA PIOPPI
Cronaca

Incendio nell’infermeria. Recluso dà fuoco al materasso. Intossicate cinque persone

Il rogo appiccato da un detenuto con problemi psichici, non è chiaro il motivo del gesto. Tempestivo intervento della penitenziaria, tre carcerati e due agenti in ospedale per controlli.

Mobilitazione di soccorsi mercoledì nel tardo pomeriggio nella sezione infermeria del Bassone, dove un detenuto nordafricano, con problemi psichici per cui era già sotto attenzione, ha dato fuoco al materasso della branda e ad alcune suppellettili. In cella con lui c’era un altro detenuto, entrambi si sono messi al sicuro mentre le fiamme si allargavano. L’intervento della penitenziaria è stato tempestivo, seguito dall’arrivo di vigili del fuoco e 6 ambulanze del 118. Nel frattempo la polizia ha cinturato il carcere, protocollo abituale in condizioni di potenziale criticità, in questo caso contenute nella sezione. In pochi minuti il fumo si è esteso nel corridoio e nelle celle adiacenti, tutte con detenuti problematici, che sono stati evacuati mettendoli in sicurezza all’aperto, nel cortile del passeggio. Anche gli agenti intervenuti per i soccorsi sono stati esposti al fumo.

Il bilancio finale è stato di cinque intossicati, tre detenuti e due agenti, portati in ospedale per controlli. Quattro sono stati dimessi dopo gli esami che hanno escluso complicazioni, un detenuto italiano è stato trattenuto al Sant’Anna per 24 ore di osservazione. I due detenuti che erano nella cella da cui sono partite le fiamme sono stati praticamente gli unici a non aver subito conseguenze. Il motivo della protesta non è stato chiarito: una lamentela scaturita dal caldo e dalle condizioni di insofferenza generale che si stanno manifestando in questo periodo anche in altri istituti penitenziari, che generano una sorta di emulazione. I danni non sono stati ingentissimi, ma il rogo ha comunque lasciato qualche strascico: cella da ritinteggiare e ambienti da aerare per renderli nuovamente adatti a ospitare persone. La polizia trasmetterà le relazioni sia alla Procura, per valutare un eventuale profilo di reato, sia internamente per la procedura disciplinare.