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Ingegnere depresso va a morire in Svizzera col suicidio assistito: aperta un'inchiesta

L'uomo era in cura per una depressione, sotto la lente della Procura di Como il ruolo di un amico che lo ha accompagnato oltreconfine

La dogana di Chiasso

Como, 2 settembre 2017 - La Procura di Como ha aperto un'inchiesta sulla morte di un ingegnere di Albavilla che nei giorni scorsi è andato a morire in una clinica svizzera dove si pratica il suicidio assistito. L'uomo non sarebbe stato affetto da malattie incurabili ma in cura per una depressione, condizione attestata da una lettera che aveva mandato ai servizi sociali in cui spiegava le sue intenzioni.

Un caso dinque diverso da quello di Dj Fabo, cieco e tetraplegico dopo un incidente stradale e che fu accompagnato a morire in Svizzera dall'esponente radicale Marco Cappato. All'esame di pm e carabinieri ci sarebbe il ruolo di un amico dell'ingegnere che avrebbe accompagnato il professionista fino a Chiasso, dove l'uomo ha poi preso un treno per la clinica. Il reato ipotizzato è istigazione e al suicidio.