Telecontrollo h24 per la barriera idraulica della Caffaro, che dalla settimana scorsa è gestita da remoto da A2A Ciclo Idrico. Si sono infatti conclusi i lavori per realizzare il collegamento dei pozzi Caffaro con la Control Room di A2A, in via Lamarmora, attiva tutti i giorni, 24 ore al giorno, festivi compresi.
Fino ad ora questo lavoro era stato fatto dai lavoratori della Caffaro Brescia e, da novembre, dai lavoratori di A2A Ciclo Idrico, che dall’1 novembre, ha assunto il compito dell’attivazione della barriera idraulica per evitare che la falda entri in contatto con il terreno inquinato dai veleni della Caffaro. Dalle due visite giornaliere (più una domenicale) all’impianto, fatta in questi mesi dall’azienda, ora si passa ad un controllo h24, con monitoraggio in tempo reale (anche se restano le visite dirette del personale). L’operazione rientra nei compiti assegnati dal commissario ministeriale del SIN Brescia, Mauro Fasano. "Abbiamo voluto dare un servizio più completo possibile – spiega Tullio Montagnoli, ad A2A Ciclo Idrico -. Oltre alla verifica dello stato di funzionamento dei pozzi ed al controllo della portata emunta, il sistema di telecontrollo consente di monitorare, grazie a specifiche sonde on-line, parametri come Ph, conducibilità, temperatura, carbonio organico totale, carbonio organico disciolto, colore, torbidità, sostanze organiche, azoto nitrico, impronta dell’acqua".
In tutte le misure sono state impostate delle soglie di allarme e ad ogni alert un campionatore automatico raccoglie campioni d’acqua per le successive analisi di laboratorio. Per ora non si sono registrate anomalie rispetto al pregresso. "Abbiamo ora il controllo del livello di falda – sottolinea l’assessora all’Ambiente, Camilla Bianchi - che tutela ulteriormente la città, così come l’impronta dell’acqua. Abbiamo tutti gli strumenti che ci permettono di essere tranquilli". Il telecontrollo sostituisce il lavoro svolto dagli ex lavoratori Caffaro, di cui comunque A2A si è occupato: 2 ora lavorano per il controllo di scarichi industriali, 2 sono in Aprica, mentre 1 ha rinunciato ad entrare nel gruppo.
Federica Pacella