ROBERTO CANALI
Cronaca

La crisi della Imprima. Posti di lavoro in bilico

Bulgarogrosso, i trecento dipendenti del gruppo tessile con il fiato sospeso. L’azienda minaccia la cassa a zero ore. I sindacati criticano le scelte passate. .

A rischio ci sono i lavoratori dell’ impianto di Bulgarograsso e di Cantù

A rischio ci sono i lavoratori dell’ impianto di Bulgarograsso e di Cantù

Sono pronti a lottare per salvare il loro posto di lavoro i 300 dipendenti del gruppo tessile Imprima che dopo mesi di cassa straordinaria adesso si trovano di fronte alla minaccia della cassa a zero ore. Il provvedimento è stato minacciato per il centro produttivo di Lonate Pozzolo (Va), ma a rischio ci sono anche i lavoratori dell’altro impianto di Bulgarograsso, delle due unità di conversione di Cantù (B-Blosson e Guarisco) e di Fiano Romano (S.E.T.).

"Le difficoltà attuali derivano da scelte manageriali discutibili del passato, che hanno minato la tenuta del settore e messo a rischio l’occupazione di oltre 300 famiglie - ricostruiscono la vicenda i rappresentanti della Filctem Cgil, la Femca Cisl e Uiltec Uil - Nel mese di ottobre 2024, nonostante l’opposizione delle organizzazioni sindacali, l’azienda ha attivato la cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale, avviando contemporaneamente una procedura di composizione negoziata della crisi d’impresa, come previsto dal Codice della crisi entrato in vigore nel 2022".

La situazione, invece di migliorare, è progressivamente peggiorata. "Abbiamo sottoscritto l’accordo per la cassa integrazione straordinaria in un’ottica di responsabilità, con l’obiettivo di tutelare l’occupazione e garantire la sostenibilità nel lungo periodo - spiega Cinzia Francescucci, segretaria generale della Filctem Cgil Como - Riteniamo però fondamentale che tale strumento venga utilizzato in modo coerente con le reali esigenze produttive e in maniera equilibrata, per non gravare ulteriormente sui lavoratori, già fortemente provati dalla crisi del settore e dal crescente aumento dei costi".

Durante l’ultimo incontro l’azienda ha avanzato l’ipotesi di un fermo tecnico presso lo stabilimento di Lonate Pozzolo, con lo spegnimento di una caldaia fondamentale per le attività, e annunciando l’utilizzo della cassa integrazione a zero ore per i dipendenti coinvolti. "La pazienza dei lavoratori è ormai al limite - concludono Antonio Monsurrò segretario territoriale della Femca Cisl dei Laghi e Carlo Dovico, della segreteria Filctem Varese - Da mesi affrontiamo una gestione approssimativa e priva di trasparenza, con problemi che emergono in modo estemporaneo nei diversi siti del gruppo".

Roberto Canali