
Il frutto del sequestro operato dagli uomini della Polizia stradale di Busto Arsizio
La paletta della Polizia stradale di Busto Arsizio si è materializzata davanti alla loro auto poco prima di mezzogiorno, quando avevano superato la barriera di Milano Nord della A8, all’altezza di Rho. Sull’auto fermata alcuni giorni fa, viaggiavano in tre: alla guida Arashjot Singh, 19 anni, con accanto Blend Rexhepi, 20 anni, entrambi residenti a Urago d’Oglio, nel Bresciano.
Sul sedile posteriore c’era Gabriele Tito, 19 anni di Treviglio. Sono stati i precedenti penali di quest’ultimo, a spingere gli agenti a fare qualche domanda in più per capire cosa stessero facendo, scatenando tra di loro le contraddizioni che hanno portato al ritrovamento di 33 panetti di hashish per un totale di 3 chili e 300 grammi, una pistola scacciacani e 48 bombolette di protossido di azoto da 666 grammi marchiate Cdl Black Cobra, chiamata “droga esilarante“, considerata un nuovo metodo di stordimento tra i giovani. Arrestati in flagranza, sono stati mandati agli arresti domiciliari dopo la convalida del Gip di Milano.
La droga, un quantitativo che non può essere considerato destinato all’uso personale, è stata trovata in auto, vicino a Rexhepi, all’interno di un capiente sacchetto della spesa. È bastato questo ritrovamento a consentire agli agenti di procedere con l’arresto in flagranza di reato e il sequestro dei loro telefoni, cinque in tutto. Impossibile pensare che anche solo uno degli occupanti non fosse al corrente di cosa ci fosse in quella borsa: di grandi dimensioni, aperta e con il contenuto visibile che sprigionava odore nell’abitacolo. Tutti e tre, fin da subito, si sono mostrati molto riluttanti al controllo, rifiutandosi di fare dichiarazioni sulla loro destinazione: Rexhepi e Tito hanno detto di essere diretti al Casinò in Svizzera, ipotesi ritenuta non credibile perché non avevano con loro i documenti di identità, per poter varcare il confine ed entrare nella casa da gioco. Ma, in generale, le loro dichiarazioni fin da subito sono apparse generiche e contradditorie. Le perquisizioni sono proseguite nel pomeriggio nelle rispettive abitazioni, delegando la polizia stradale territoriale. A casa di Rexhepi sono state trovate le bombolette di azoto, mentre da Tito, in un comodino nel garage c’era un bilancino di precisione, e in camera da letto una pistola scacciacani priva di tappo rosso. Negativa la perquisizione da Singh.