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La migrazione degli ultimi. Boom di senza fissa dimora. Già ospitate 110 persone

Bergamo, in quattro settimane richieste di un posto nel dormitorio pari a cinque mesi. Don Roberto: tante persone in difficoltà sono giunte qui perché già attivato il servizio.

La migrazione degli ultimi. Boom di senza fissa dimora. Già ospitate 110 persone

"Le persone che vivono senza fissa dimora rappresentano una popolazione che si sposta da un territorio all’altro in base ai servizi offerti. L’aumento della presenza a Bergamo in questo primo mese di avvio del Piano freddo, secondo me, ha una ragione pratica: a Milano ancora non era partito; quindi molti hanno gravitato sui servizi della nostra città".

Così l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Bergamo, Marcella Messina, commenta l’incremento rispetto allo scorso anno delle presenze nei posti del Piano freddo che ha preso il via il 1° novembre. Il progetto, che si chiude a marzo, ha infatti preso avvio quest’anno all’insegna del tutto esaurito. In questo primo mese, al dormitorio al Galgario, sono già state ospitate 110 persone, mentre lo scorso anno, in tutta la stagione, da novembre 2022 a marzo 2023, erano state 174. "I primi dati raccolti - spiega don Roberto Trussardi, direttore di Caritas Bergamo - ci mostrano una situazione preoccupante. In poco più di 4 settimane, un numero di richieste di poco inferiore a quelle di 5 mesi dell’anno prima. Consideriamo che per i posti ordinari c’è sempre una lista di attesa di almeno 30 persone". La causa di questo aumento vertiginoso, secondo don Trussardi, va ricercata nel fatto che nell’ultimo anno ci sono stati molti arrivi di migranti, più che nel 2022. "Molte di queste persone - precisa - fanno lavoretti, magari in nero, che non permettono loro di avere una casa e si rivolgono a noi". Un altro dato che rivela l’aumento delle persone che vivono in strada riguarda l’utilizzo del servizio docce. Ogni giorno sono 35, quando prima si arrivava a 2025. Si tratta di un aumento del 40%. I cambiamenti nel fenomeno dei senza fissa dimora emergono poi dagli spazi aperti per l’accoglienza diurna. Michele Andreucci