EMILIO
Cronaca

La “pulidura“ e la filastrocca dimenticata

Magni Il grande amico “Luis de Melz“, Luigi Manzoni di Melzo, gran lombardo e bel cultore del dialetto milanese, appassionato lettore...

Magni Il grande amico “Luis de Melz“, Luigi Manzoni di Melzo, gran lombardo e bel cultore del dialetto milanese, appassionato lettore...

Magni Il grande amico “Luis de Melz“, Luigi Manzoni di Melzo, gran lombardo e bel cultore del dialetto milanese, appassionato lettore...

Magni

Il grande amico “Luis de Melz“, Luigi Manzoni di Melzo, gran lombardo e bel cultore del dialetto milanese, appassionato lettore dei poeti dialettali meneghini e soprattutto mio prezioso consulente per questa rubrica, è capace di rendere leggeri i giorni della “vegedaa“ dedicandosi anche un altro diletto: “el fa el legnamee“. Ed è così che dopo aver letto un paio di poesie del Balestrieri, o del Maggi, si ritira in uno suo locale dove è collocata una piccola falegnameria. È però accaduto che, l’altro giorno, come mi ha raccontato, mentre stava passando un pezzo di legno sulla “pulidura“, un nastro di carta vetrata che scorre velocemente, gli è scappata la mano e si è “levigato“ anche alcune dita . Abrasioni piuttosto serie sui polpastrelli, ferite che purtroppo bisogneranno di un po’ di tempo e tante medicazioni perché la pelle torni come prima. Pur nella sofferenza “el Luis“ ci ha riso su con l’aiuto del suo amato dialetto. Guardando le dita menomate gli è tornata in mente una vecchia filastrocca in cui “i didin“ (le dita) sono protagoniste. Ecco: "Didin spusin lunghignan, frega oeucc, mazza pioeucc". Cosa vogliono dire? “Spusin“ si riferisce forse alle dita degli sposi che si scambiano gli anelli. “Frega oeucc“ sono le dita che strofinano gli occhi quando prudono. “La mazza pioeucc“ è la mano destra, abile nell’ammazzare i pidocchi che popolavano le chiome, una volta. “Lunghignan“ erano le dita della mano sinistra più abili ad allungarsi nelle tasche per un furtarello. Commenta “el Luis“: "Inutile dire che ormai questa filastrocca sul nome delle dita in dialetto ormai la ricordano in pochi , e di conseguenza non essendo più trasmessa e usata, malgrado la sua bellezza, finirà nell’ oblio: peccato. La filastrocca riproposta da “el Luis“, era recitata ai bambini, come tante altre cantilene. Una volta era assai in voga quella del "Barbapedana el gh’aveva on gilèt / senza el denanz, con via el dedre / cont i oggioeu longh ona spanna / l’era el gilèt del Barbapedana".

mail: emiliomagni@yahoo.it