Como – Non c’erano solo i compagni del campo di Corteno Golgi ancora scossi per la tragedia che hanno vissuto: ieri all’addio a Chiara Rossetti c’erano gli scout di tutta Como e anche i rappresentanti delle province di Lecco e Sondrio. Oltre un centinaio di ragazzi e ragazzi che hanno atteso in silenzio sotto il sole fuori della chiesa del Cristo Re di Tavernola, alle porte di Como, per rendere omaggio alla loro compagna che se n’è andata troppo presto, lunedì notte travolta da un albero che è finito sulla tenda montata in mezzo al bosco in cui Chiara dormiva in compagnia di altre otto compagne. Quando la bara ricoperta di fiori è uscita, circondata da due ali di folla, ragazzi e ragazze in lacrime si sono avvicinati con i loro bastoni e i fazzoletti per l’ultima promessa: "Chiara ti porteremo con noi sulle strade del mondo". Allora le divise degli scout si sono confuse con le magliette degli amici dell’oratorio e i compagni di scuola del Centro di formazione professionale di Monte Olimpino, uniti a lei dal sogno di diventare un giorno grandi chef. Ragazzi e ragazze di tutte le età, dai più piccoli smarriti perché Chiara era un punto riferimento al grest e nei campi scout, ai più grandi con gli occhi pieni di lacrime per quell’amica così speciale che se n’è andata troppo presto. "Non riusciamo a credere che il Dio della vita possa darci un dolore così grande - ha spiegato nell’omelia don Roberto Bartesaghi - Ma il Dio che Chiara ha scelto è prima di tutto consolazione. Per questo oggi siamo qui, di fronte al dolore pregando per il Dio che sa risanare".
Nel corso delle esequie è stato letto un messaggio rivolto alla comunità di Tavernola e alla famiglia dal vescovo di Como, il cardinale Oscar Cantoni. "Abbiamo versato tante lacrime, in questi giorni di dolore, a cominciare dai ragazzi scout che hanno assistito da vicino alla tragica fine di Chiara a Corteno Golgi - le sue parole -. Sono lacrime di viva commozione e non di disperazione, pensiamo a Chiara nel paradiso di Dio".
Tante le testimonianze che gli amici hanno voluto indirizzare a Chiara. "Oltre a essere diventata la mia migliore amica è diventata anche una sorella. Come tutte le ragazze di 16 anni aveva momenti tristi, ma superava tutto con il sorriso. Sono sicuro che rimarrai la mia migliore amica per sempre. Ti voglio bene". Gli amici che erano con lei al campeggio di Corteno Golgi hanno ricordato come "negli occhi di ognuno di noi quella notte si leggeva la paura, ma abbiamo sperato fino all’ultimo in una buona notizia", e ancora "Baden Powell (il fondatore dello scoutismo, ndr) diceva che non esiste buono o cattivo tempo, ma buona o cattiva attrezzatura e la nostra era adeguata come sempre, ma purtroppo…".