Annone Brianza (Lecco), 25 ottobre 2024 – Un lago da salvare partendo dall’eliminazione degli scarichi fognari che nell’ultimo periodo hanno favorito la crescita a dismisura delle alghe che hanno colorato di verde le acque del bacino di Annone. “Per risolvere il problema dell’eutrofizzazione delle acque del lago di Annone occorre agire in termini di assoluta priorità sugli scarichi fognari, che arrivano nel lago attraverso le rogge e i torrenti immissari - denuncia Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente ’Ilaria Alpi’ - Come risaputo, non da ora ma ormai da svariati decenni, il fenomeno della formazione delle alghe è dovuto all’immissione nel lago, per lo più tramite gli affluenti, di nutrienti che possono avere più origini”. Sotto accusa le acque reflue, ovvero gli scarichi fognari non collettati che, direttamente o tramite i canali scolmatori, finiscono nelle rogge e torrenti e da qui nel lago.
Scarichi fognari sotto accusa
“Non dobbiamo dimenticare i fertilizzanti ricchi di azoto e fosforo utilizzati in agricoltura, che finiscono nei corsi d’acqua e nel lago per dilavamento, soprattutto in coincidenza con le forti piogge - aggiungono gli ambientalisti - Finché non si risolverà il collettamento di tutti gli scarichi fognari anche piccoli e si interromperà l’abuso dei fertilizzanti in agricoltura, il lago non sarà risanato”. La formazione di alghe che cambia letteralmente colore alle acque del lago sarà così destinata a ripetersi periodicamente, soprattutto in coincidenza di periodi di gran caldo che favoriscono la formazione delle alghe. “Altri interventi ipotizzati come i prelievi ipolimnici dai fondali che sono in corso, rischiano di essere un palliativo. I politici non possono non sapere che la priorità per il risanamento delle acque del lago di Annone deve necessariamente passare attraverso l’intercettazione degli scarichi delle fogne”.