ROBERTO CANALI
Cronaca

Taxi boat “pirati” sul lago di Como, fuori legge 9 barche su 10: pioggia di multe dalla Finanza

Gli uomini del Roan hanno riscontrato irregolarità in 96 natanti su 111 fermati. Intanto il Tar ha revocato il divieto di attracco a Como per i motoscafi dei turisti

I controlli dei militari della Guardia di Finanza hanno individuato ben 96 imbarcazioni non in regola

In questi giorni non si rimane in coda solo lungo la statale Regina e le altre strade che portano alle località più rinomate del lago di Como, il rischio è di rimanere bloccati dal traffico anche in acqua, nell’andirivieni dei motoscafi e le imbarcazioni di proprietà e in affitto, i taxi-boat e i natanti che a vario titolo si occupano del trasporto di turisti. A cercare di riportare un po’ di ordine nelle acque, fin troppo agitate, del Lario ci hanno pensato i militari della Guardia di Finanza di Como, attraverso il Reparto operativo aeronavale che ha controllato 111 imbarcazioni, rilevando irregolarità più o meno gravi in 96 natanti ed elevando sanzioni per oltre 92mila euro.

Sono tuttora in corso ulteriori e specifici accertamenti volti a verificare la posizione lavorativa di diversi soggetti trovati intenti a prestare la loro opera per conto di alcune società di taxi boat. Il servizio rientra nell’ambito delle iniziative condotte dalle componenti aeronavale e territoriale per la tutela dell’economia legale e della sicurezza della navigazione, anche in chiave preventiva, nel più ampio contesto operativo definito dalla prefettura di Como a tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico nelle acque del lago di Como. Intanto nel capoluogo al molo di Sant’Agostino a partire da domenica sono tornare ad approdare le imbarcazioni private, anche quelle affittate senza conducente, alle quali lo scorso 3 agosto il sindaco Alessandro Rapinese aveva proibito l’approdo.

Per una decina di giorni , l’ingresso nel porto è stato consentito solo alle e imbarcazioni adibite all’attività da diporto commerciale anche occasionale, ovvero noleggio con conducente e servizio pubblico non di linea, per il tempo strettamente necessario a compiere le operazioni di imbarco e sbarco e comunque un periodo massimo di quindici minuti.

Per garantire il rispetto dell’ordinanza sono stati mobilitati in una serie di controlli anche gli agenti della Polizia locale e i vigilanti pagati da Csu, Como servizi urbani la municipalizzata che ha in gestione gli approdi. Ora però tutto è stato sospeso in seguito al ricorso al Tar di una delle società di noleggio che ha ottenuto un decreto cautelare. In sostanza fino al 13 settembre, data in cui stata fissata l’udienza per entrare nel merito della questione, anche le barche a noleggio potranno tornare a ormeggiare a Sant’Agostino.