Il colpo di scena è servito. Nella serata nella quale ci si aspettava l’atto finale con la mancata approvazione del bilancio, ancora una volta l’amministrazione di centrodestra riesce a evitare il peggio. A fare da stampella all’esecutivo che è ora guidato dal vicesindaco Marzia Segù, visto che il primo cittadino (nella foto, Andrea Ceffa) si è visto negare dal Tribunale del Riesame di Milano la revoca degli arresti domiciliari ai quali è ristretto con l’accusa di corruzione (avrebbe fatto avere una consulenza alla consigliera di maggioranza Roberta Giacometti, anche lei ai domiciliari, per assicurarsene l’appoggio), sono stati i consiglieri di Forza Italia Giuseppe Squillaci, Giulio Onori e Rimma Garifullina che, all’inizio dei lavori, hanno annunciato di non partecipare al voto. "Non vogliamo essere noi a prenderci la responsabilità di mandare tutti a casa danneggiando prima di tutti Vigevano e i suoi cittadini – ha detto Squillaci –. Deve essere la maggioranza a rendersi conto che andare avanti così non è più possibile e fare un passo indietro per il bene di tutti". Poi i consiglieri hanno lasciato l’aula. I tre sono gli stessi che solo qualche giorno fa avevano votato a favore della mozione delle minoranze che chiedeva le dimissioni dell’esecutivo e che, a sorpresa ma non troppo, hanno cambiato direzione. Uno "scarico di responsabilità" che ha trovato la dura presa di posizione degli altri gruppi di minoranza. Arianna Spissu (Pd) ha annunciato il voto contrario del suo gruppo. "Non bisogna dimenticare che la responsabilità di tutti noi non è solo politica ma anche personale – ha detto – e noi l’assumiamo votando contro questo bilancio. Faccio notare che nella precedente riunione del Consiglio nessuno dalla maggioranza ha detto una sola parola a supporto del sindaco e dell’esecutivo e più in generale dell’Amministrazione. Quello che state facendo non è nient’altro che un accanimento terapeutico del quale a pagare le conseguenze saranno Vigevano e i suoi cittadini". "Una farsa continua" è stata il commento di Luca Bellazzi del Polo Laico. Più articolato è stato l’intervento di Furio Suvilla.
"Quello che sta avvenendo in questa aula – è stato il suo pensiero – si può definire in un solo modo: una vergogna". Il dibattito è poi proseguito sino a tarda sera con il documento di programmazione economica e finanziaria che è stato approvato. In caso contrario l’approvazione sarebbe slittata a inizio anno e avrebbe avuto come effetto quello della nomina del commissario prefettizio e lo scioglimento dell’assemblea comunale.
Umberto Zanichelli