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L’anarchico che sfida tutti. Associazione ripulisce i muri. Lui riempie la città di minacce

Erba, torna in azione di notte l’autore di numerose scritte che è sempre riuscito a farla franca

L’anarchico che sfida tutti. Associazione ripulisce i muri. Lui riempie la città di minacce

Oggi scompariranno le scritte anarchiche che da settimane si erano prese spazio sui muri condominiali di via Turati, ai civici 3 e 7. Sopravvissute all’evento di pulizia programmato per lo scorso 25 maggio dai giovani dell’associazione Lo snodo, e rinviato per maltempo, sono ora destinate ad arrivare al capolinea. Ma chi ha scelto questi modi per esprimere il proprio dissenso, non si è perso d’animo e l’altro notte, armato della stessa bomboletta spray nera e con la stessa evidente calligrafia, ha nuovamente imbrattato alcuni muri di via Turati, aggiungendo una minaccia rivolta alla stessa associazione: "Giù le mani dalle scritte, o Lo snodo brucia". È stato lo stesso presidente, Simone Pelucchi, ad annunciarlo, che commenta: "Questa mattina la città di Erba si è svegliata con nuove scritte anarchiche e una minaccia verso il nostro intervento civico e contro la nostra associazione. Siamo convinti che il dissenso e la possibilità di manifestarlo siano la base di una democrazia sana, tuttavia imbrattare edifici e minacciare in modo anonimo è un atto non accettabile che genera degrado e odio nella città. Siamo disponibili al confronto pacifico con chiunque e confermiamo il nostro intervento sabato. Chiunque crede che la democrazia sia partecipazione a volto scoperto, a prescindere dalle idee di ognuno, può unirsi a no"". Non è mancata la reazione, di tutt’altro tenore, di Eugenio Zoffili, vice coordinatore regionale della Lega in Lombardia, destinatario a sua volta di alcune minacce da parte degli imbrattatori, che definisce "criminali", sottolineando di essersi sentito personalmente con Prefetto e comandante provinciale dei carabinieri in merito a quanto accaduto. Ritiene inoltre che si tratterebbe di un attacco "ai valori condivisi dello Stato, delle Forze dell’Ordine e della Chiesa Cattolica che sono propri della nostra comunità erbese", e conclude: "Li aspetto in Tribunale dove saranno chiamati a pagare un conto salato di fronte alla giustizia per quanto fatto". Se mai saranno individuati, ovviamente. Paola Pioppi