Che il turismo sia il petrolio del Lario non è un mistero per nessuno, ma il nuovo business nasconde anche delle insidie e rischia, paradossalmente, di impoverire l’offerta economica del territorio. Il timore è di incorrere in un “effetto Venezia“ con gli stranieri, meglio se ricchi, che arrivano e comprano e i comaschi e i lecchesi ridotti a fare da comprimari. Il fenomeno è già evidente da anni nel settore delle ville e gli immobili di lusso, meglio se sul lago, da tempo pubblicizzati più sulle riviste e i siti internazionali dove le offerte sono nell’ordine dei milioni, a volte decine, di euro.
Adesso però a rischio di sono anche i centri storici dei piccoli borghi del lago, dove sempre più spesso a far razzia di immobili sono gli investitori stranieri pronti a tuffarsi nell’affare delle case vacanze. "Ormai il lago è un brand di interesse mondiale – spiega il sindaco di Laglio, Roberto Pozzi – Sono molti gli investimenti nel settore alberghiero che hanno portato e porteranno sul lago le più importanti catene di hotel di lusso. Abbiamo assistito anche al diffondersi del fenomeno casa vacanza che ha dapprima affiancato per numero i bed & breakfast per poi superarli di slancio, con ampio margine. A Laglio, ad oggi si contano 46 case vacanza accreditate e 4 B&B.
Se da un lato il fenomeno "casa vacanza" ha garantito l’aumento delle presenze di turisti italiani ed esteri con positiva ricaduta per il settore turistico, dall’atro non possiamo nasconderci che qualche problema, serio, può sorgere". Il timore è che di questo passo i paesi del lago si trasformino in dormitori, di lusso, per i ricchi turisti stranieri. "Se per i B&B si può, a giusta ragione, parlare di integrazione al reddito famigliare, il fenomeno case vacanza assume vieppiù le caratteristiche di attività imprenditoriale. Da un punto di vista sociale le due tipologie di accoglienza hanno ricadute molto diverse. Il B&B non altera il tessuto sociale del paese poiché chi lo gestisce continua a vivere il territorio – prosegue il sindaco - Per le case vacanza il discorso è diverso".