
Sono oltre 60mila i frontalieri in Ticino
Como, 15 dicembre 2017 - A partire dal 1 luglio prossimo sarà un po’ più difficile per i frontalieri trovare lavoro in Svizzera. Il Consiglio Federale ha infatti deciso di applicare quello che si annuncia come il provvedimento più incisivo della legge contro l’immigrazione di massa, a sua volta introdotta dopo il risultato positivo del referendum indetto nel febbraio del 2014. A dir la verità ai frontalieri poteva andare molto peggio, Lega dei Ticinesi e Udc all’indomani del voto erano pronti a chiedere vere e proprie soglie di sbarramento, minacciando addirittura di ricacciare indietro gli italiani che da anni lavoravano in Canton Ticino. Fortunatamente a Berna ha prevalso una linea molto più moderata. Alla fine la legge che entrerà in vigore dal luglio prossimo non prevede limiti o contingenti alla manodopera estera, ma chiede ai datori di lavoro di preferire manodopera locale senza impiego almeno per quelle specializzazioni in cui il tasso di disoccupazione è particolarmente elevato. Siccome le percentuali sono relative in Svizzera si considera a rischio un tasso di disoccupazione sopra l’8%, roba che in Italia farebbe brindare dalla felicità. A partire dal 1 di luglio del prossimo anno per tutte quelle professioni che registrano, a livello nazionale svizzero, un tasso di disoccupazione pari o superiore all’8% scatterà l’obbligo per tutti i datori di lavoro di dare priorità alla manodopera locale.
L’escamotage individuato è semplice quanto efficace: ogni posto di lavoro vacante andrà annunciato agli Uffici regionali di collocamento che per cinque giorni forniranno le informazioni solo agli svizzeri che risultano disoccupati, circa 204mila persone iscritte ai centri dell’impiego in tutta la Confederazione Elvetica. Trascorsi i cinque giorni, se non verrà individuato nessuno svizzero in grado di svolgere quel lavoro, il datore sarà libero di pubblicizzare la sua offerta anche oltreconfine e quindi rivolgersi alla manodopera frontaliera. Nel 2020 il Consiglio Federale è pronto ad abbassare dall’8% al 5% la soglia di grave disoccupazione che fa scattare questo provvedimento automatico che, è bene ricordarlo, non si applica a tutto il mercato del lavoro ma a singole professioni e categorie di mestieri. Tra coloro che potranno iscriversi alla liste di disoccupazione e quindi essere assunti in Svizzera, figurano anche i rifugiati che si sono visti riconoscere il diritto di asilo politico oltreconfine