Erba (Como) - Una scia di sangue sui binari della Lombardia. L’incidente mortale al passaggio a livello di Erba, in provincia di Como, avvenuto ieri è solo l’ultimo di una lunga e triste serie. Sono passati quasi dieci anni dalla morte di Diego Andreani, 20 anni, travolto il 22 dicembre 2013 sui binari del passaggio a livello di Inverigo, nel Comasco, a una manciata di chilometri proprio da Erba, da un treno che probabilmente il giovane non aveva sentito arrivare perché nelle orecchie aveva le cuffiette. Una tragedia, quella sulla linea della Milano-Erba-Asso, che sembrava la fotocopia di quella che era accaduta pochi giorni prima, il 21 dicembre 2013, a Santo Stefano Lodigiano, in provincia di Lodi, dove a morire sotto a un treno era stato un ragazzo di sedici anni.
Ancora oggi, dopo quasi dieci anni e due archiviazioni avvenute nel 2014 e nel 2017, la famiglia Andreani cerca ancora la verità sulla morte del figlio. Un altro episodio che aveva fatto molto discutere era quello di Elisa Conzadori, 34 anni, che il 15 agosto 2020 aveva perso la vita sulla Milano-Mantova. Il grave incidente era avvenuto al passaggio a livello di Maleo, in provincia di Lodi. Una vicenda che ancora oggi è per cause da accertare. La 34enne era stata travolta con la sua auto e uccisa sul colpo da un treno in corsa. Un impatto tremendo. Sul caso è ancora aperto un fascicolo in Procura a Lodi che ha iscritto nel registro degli indagati i tre tecnici che nelle ore precedenti l’incidente avevano lavorato ai quadri elettrici delle sbarre del passaggio a livello. La famiglia della vittima chiede giustizia.
A questi poi, si aggiungono casi più recenti, tre solo nell’ultimo anno. Il 28 febbraio scorso una tragedia in provincia di Pavia dove un 27enne è morto dopo esser stato investito vicino al passaggio a livello di Corteolona e Genzone da un convoglio della linea Pavia-Codogno. Poi a dicembre scorso due episodi gravi. Il 19 dicembre scorso a Cremona, con una donna di 76 anni travolta dopo aver attraversato i binari nonostante un passaggio a livello chiuso. E poi il 27 dicembre scorso un altro incidente sui binari, questa volta nel Pavese. La vittima una donna di 61 anni che avrebbe cercato di attraversare i binari in stazione, ma è stata urtata da un treno in transito, a bassa velocità. Una tragica imprudenza da parte della donna residente a Sartirana Lomellina, in provincia di Pavia, il paese in cui è avvenuto l’incidente.
Il problema della sicurezza sui passaggi a livello della Lombardia ha convinto recentemente la Regione a intervenire, con lo stanziamento nel 2020 479 milioni di euro per potenziare e sviluppare la rete ferroviaria regionale in concessione Ferrovienord, incrementando le condizioni di sicurezza e la manutenzione. Sono già nove i passaggi a livello eliminati, a cui si aggiungeranno altri sette entro il 2023. Intanto, a ottobre scorso sono state ultimate le interlocuzioni a livello regionale. Dopo il coinvolgimento di sindaci, Provincia, Regione, Rfi e Anas, e dopo mesi di lavoro si è arrivati a definire i singoli interventi.
Sono stati individuati 16 passaggi a livello che saranno soppressi: l’attraversamento della ferrovia sarà consentito attraverso la realizzazione di sottopassi o sopraelevate. L’importo complessivo ammonta a circa 77,6 milioni di euro e la Regione si sta attivando con Rfi direttamente al Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile per il reperimento delle risorse eccedenti i 66 milioni disponibili. I passaggi a livello che saranno eliminati in provincia di Sondrio sono quelli di Forcola, Colorina, Montagna in Valtellina, Poggiridenti, Chiuro, Teglio e Villa di Tirano.