Due cortili interni al carcere trasformati in orti, curati dai detenuti, punto di partenza di una filiera che conduce fino alla cucina e alla realizzazione di un ricettario. Fanno parte del progetto Cucinare al Fresco LarioOrti, presentato ieri all’interno della casa circondariale Bassone di Como. Dalla scorsa primavera, è iniziata la coltivazione di ortaggi, piccoli frutti e piante aromatiche che nel giro di qualche settimana, a dispetto della stagione particolarmente piovosa e sfavorevole, hanno cominciato a dare risultati concreti. Materie prime che sono state utilizzate per realizzare un ricettario che porta la firma dei protagonisti di questo percorso a chilometro zero: Cristian, Max, Miri, Angelo, Claudio, Franco. "Abbiamo imparato a cucinare e gestire i prodotti – spiegano i reclusi che ormai da tempo sono impegnati nel progetto – e ora anche a scrivere ricette. Idee che possono apparire forse un po’ scontate, ma che qui dentro diventano e molto complesse. Assieme alla nostra capacità pratica, nel tempo è molto migliorata anche la motivazione, perché riuscire a fare una lasagna o una torta ai lamponi all’interno di uno spazio di detenzione, diventa un vero successo".
Gli orti sono stati realizzati in due cortili interni dominati dalle erbacce, partendo da zero: è stata pulita la terra, fatta la semina e gestito la crescita senza utilizzo di agenti chimici. Poi il raccolto è stato trasformato in ricette: dal timballo di verdure alle lasagne di zucca, fino alla crostata lamponi e pistacchio, solo per citarne alcune. Un risultato che parte dal criterio che governa chi si dedica alle coltivazioni: curare gli orti per curare se stessi. Alla presentazione del progetto, finanziato da Rotary Club Appiano Gentile, accanto ai coordinatori e ideatori, ieri erano presenti anche molte autorità, tra cui prefetto e questore. Paola Pioppi