Lecco, 24 luglio 2023 – Dovrebbe sottoporsi ad una visita oculistica di controllo entro un mese, dopo essere stata sottoposta ad un intervento di cataratta all’occhio destro all’ospedale Alessandro Manzoni di Lecco. È stata operata il 4 luglio, quindi la visita di controllo dovrebbe essere programmata non più tardi del 4 agosto. Peccato che a Lecco non ci sia posto prima di 6 mesi. A dover fare i conti con la sanità pubblica lecchese lumaca è una 67enne di Valmadrera, che tra l’altro in ospedale a Lecco ha lavorato fino a qualche mese fa perché era un’infermiera.
“Il primo appuntamento disponibile è a inizio inizio 2024, cioè oltre sei mesi dopo l’intervento – denuncia la paziente -. Almeno io ho la fortuna di avere chi mi può portare in giro per la Lombardia per varie visite mediche, ma immagino che non tutti i cittadini lombardi possano permettersi viaggi di 80 chilometri per sottoporsi ad un esame diagnostico in regime di sistema sanitario nazionale, oppure di pagare una visita privata che costa tra i 100 e 229 euro...".
Via 4 dei 5 oculisti
Non è l’unica a dover essere costretta a migrare altrove o pagare caro per una visita di controllo, tra l’altro da uno specialista diverso da chi l’ha operata e conosce il suo percorso clinico. A Lecco del resto se ne sono andati 4 oculisti dei 5 in servizio in reparto. Tra loro pure il primario, considerato un luminare per quanto riguarda le patologie della retina. Paolo Favini, direttore generale dell’Asst di Lecco, all’annuncio delle dimissioni collettive di praticamente tutti i camici bianco di Oculistica, aveva promesso rimpiazzi immediati e che non ci sarebbero state ripercussioni sui pazienti.
Tempi biblici
Così invece non è, con conseguenze pure per gli utenti dell’ospedale San Leopoldo Mandic di Merate, che afferisce sempre all’Asst di Lecco: per essere sottoposti a controlli dopo gli interventi, sono obbligati a migrare a Lecco, ammesso e non concesso appunto che a Lecco ci sia qualcuno che li visiti. I tempi sono biblici pure per altre specialità.
Negli ospedali e nei poliambulatori pubblici lecchesi, per una ecografia addominale urgente per valutare lo stato di organi importanti, quali fegato, colecisti, vie biliari, reni, pancreas, milza, aorta e vescica, il primo appuntamento disponibile è a settembre 2024, non 2023, cioè tra più un anno. Eppure, secondo le direttive regionali, il tempo di attesa massimo per una ecografia addominale programmatica dovrebbe essere massimo di 120 giorni, cioè sei mesi, esattamente la metà di quanto invece devono pazientare i cittadini lecchesi.