EMILIO
Cronaca

Mariett Spugna: la ricerca di un bicchiere di vino a prezzi accessibili

Mariett Spugna non riesce più a trovare un bar dove bere vino economico, tra osterie scomparse e apericene costose.

Per una ciucca ci vuole un capitale

Mariett Spugna non riesce più a trovare un bar dove bere vino economico, tra osterie scomparse e apericene costose.

Mentre stavo facendo una riposante passeggiatina nelle strade del centro gremite da gente già immersa nell’atmosfera natalizia, è sbucata da un angolo una persona dal passo lento, un po’ strascicato, abbigliamento trasandato, la barba lunga folta un cappellaccio in testa. Ci ho messo un po’ a capire che quello era il Mario, detto “Mariett Spugna“, che abitava nel mio stesso rione e che tutti conosceva come un “bel ciuccheté“, insomma una “spugna“.

La sua devozione totale ad asciugare calici colmi di rosso che ordinava all’oste: "Dam ancamò un gött de un bel ross", era comanda ripetuta con frequenza per pomeriggi interi. Magari anche con appendice serale. Riconoscendomi mi ha stretto la mano con movenza sconsolata, senza articolare parola. Mi sono sorpreso perché da sempre conoscevo el “Mariett“ come un tipo con un certa allegria, esuberanza che si alzava di tono, “gött, dopo gött“.

Quindi gli ho chiesto il perché di quella sua aria così triste. Mi ha risposto che ormai non riusciva più a bere, a trovare un bar dove gli servissero un bicchiere di vino a poco prezzo, come quello che gli davano all’osteria del “Biciulann“, un locale ancora all’antica, dove l’oste serviva calici di vino che costava poco. Era vinaccio di scarsa qualità, pure un po’ annacquato, ma per il “ciuccheté“ era quel che ci voleva per soddisfare l’assetata epiglottide.

Mariett“ mi ha raccontato che poco prima era entrato in un bar tutto luccicante per ordinare, come sperava lui, qualche calice di rosso. Ma il barman gli ha detto che poteva servire solo vino di grande qualità. “Mariett“ ha chiesto: "S’el custa?". Il barista gli ha sparato un prezzo così alto che ha indotto “el ciuccheté“ a sparare un bel: “Ma lü l’è matt“. Poi gli hanno detto che a quell’ora c’era l’“apericena“ e quindi un tipo come lui meglio che se ne andasse.

Mi ha chiesto: "Ma se l’è sta apericena?". Gli ho risposto che era roba difficile da spiegare e lui ha concluso: "Adess per ciappà ‘na ciucca bisugna spent un capital".

emiliomagni@yahoo.it