di Marianna Vazzana
Sequestro preventivo di 42 milioni di euro a carico della Lattonedil Spa Milano, con sede operativa a Carimate, in provincia di Como, dei fratelli Giulietto e Sergio Bettio. L’accusa è di aver versato decine di milioni di euro di tangenti ai vertici dell’ente petrolifero di Stato del Venezuela, la Pdvsa-Petroleos de Venezuela Industrial Sa, e a mediatori, per ottenere commesse di pannelli stratificati in acciaio da utilizzare per la costruzione di complessi di edilizia popolare in Sudamerica. All’origine della presunta operazione di corruzione internazionale c’è un appalto da 71 milioni che sarebbe stato aggiudicato alla società italiana con affidamento diretto. La polizia ha eseguito ieri il provvedimento adottato dal gip Giusi Barbara, al termine delle indagini coordinate dalla Procura. Tra gli 8 indagati (ma il numero potrebbe crescere) figurano i rappresentanti legali e il direttore finanziario pro tempore di Lattonedil, dirigenti pubblici venezuelani, tre intermediari e un consulente contabile spagnoli e messicani.
Tutti ritenuti responsabili del reato di corruzione internazionale aggravato dall’esistenza di un gruppo criminale organizzato, impegnato in attività illegali in più di uno Stato. Alla proprietà della società italiana sono stati anche contestati il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture inesistenti e l’illecito amministrativo in materia di responsabilità delle società e degli enti. Stando alle imputazioni, "una somma pari all’1%" del valore delle commesse sarebbe stata versata a Carlos Medina, "dirigente generale dell’area progetti" della società pubblica venezuelana. Mentre un altro 27% "è stato corrisposto ad altri pubblici ufficiali venezuelani".
Le indagini della sezione Anticorruzione della squadra mobile sono partite a maggio 2018, dopo che l’Agenzia delle entrate aveva notato una sperequazione nei bilanci di Lattonedil, sull’emissione di fatture passive nel 2013 e 2014, per un ammontare complessivo di 30 milioni di euro. Così è emersa l’esistenza di un sistema finalizzato al pagamento di tangenti, incentrato sull’emissione di fatture false da parte di due società capofila con sede in Irlanda e Olanda e di numerose società "cartiere", quasi tutte in Messico, a fronte della certificazione da parte della società italiana di prestazioni fantasma.
Il progetto di edilizia popolare è stato realizzato ma, secondo quanto è venuto a galla dalle indagini, sovraccaricando i costi per generare ritorni, con prezzo superiore del 57% rispetto a quello adottato in Europa. Il sequestro di conti correnti, immobili, terreni, autovetture e partecipazioni societarie è in corso nelle province di Milano, Como, Ragusa, Udine, Crotone, Monza-Brianza e Forlì-Cesena.