
Sull’ospedale di Menaggio la Regione investe venti milioni all’anno La struttura resta dedicata ai pazienti acuti
Menaggio (Como) – Pericolo scampato per l’ospedale di Menaggio, che non sarà depotenziato e soprattutto manterrà il suo pronto soccorso. L’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso l’aveva assicurato già nelle scorse settimane, ma ieri è andato a ribadirlo direttamente all’Erba-Renaldi, in una visita alla presenza dei sindaci del territorio.
«L’ospedale di Menaggio lo teniamo come ospedale per acuti – ha spiegato – ma dobbiamo essere consapevoli delle difficoltà legate alle risorse umane. Stiamo lavorando per far entrare personale sanitario straniero nel nostro sistema in tempi più brevi, ma non è facile. Se risolviamo questo problema, risolviamo il 50% dei problemi della sanità lombarda. Voglio però anche ricordare che su questo ospedale non investiamo poco: parliamo di 20 milioni all’anno. Garantire fondi senza avere personale non serve a nulla. Sarà quindi necessario lavorare su un accordo tra pubblico e privato».
Nella partita entrano direttamente i sindaci, determinanti per creare i presupposti necessari a spingere medici e infermieri a trasferirsi in zona, a cominciare dagli alloggi per il personale sanitario che sul lago, specie in alta stagione, sono difficili da trovare a prezzi sostenibili. «Voglio ringraziare i sindaci, che hanno sempre difeso questo ospedale ma senza mai alzare i toni – ha detto l’assessore comasco Alessandro Fermi, da sempre in prima linea per salvare il nosocomio del lago –. Aggiungo un grazie sentito all’assessore Bertolaso: ha portato le risposte positive che tutti attendevamo. La strada è stata tracciata, ora dobbiamo lavorare su due fronti: aumentare il personale, attraverso collaborazioni con le Università e con il privato, per creare condizioni al potenziamento del presidio e all’implementare i servizi per la cittadinanza e per i turisti».
Un passo in avanti importante per Angelo Orsenigo del Pd, il cui auspicio è che si passi presto dalle parole ai fatti: «Basta con gli annunci, è arrivato il momento dei passi concreti. Senza una programmazione adeguata non si può affrontare il serio problema della carenza di personale, è urgente definire un cronoprogramma chiaro e strutturato, accompagnato da un accordo di programma tra i sindaci e la Regione. Solo così si potrà davvero garantire il rilancio di questa struttura».