ROBERTO CANALI
Cronaca

Salvo l’ospedale di Menaggio: non sarà depotenziato e resterà il pronto soccorso. Ma manca il personale

L’incontro dei sindaci con l’assessore regionale al Welfare Bertolaso. I comuni dovranno prevedere alloggi dedicati per medici e infermieri

Sull’ospedale di Menaggio la Regione investe venti milioni all’anno La struttura resta dedicata ai pazienti acuti

Sull’ospedale di Menaggio la Regione investe venti milioni all’anno La struttura resta dedicata ai pazienti acuti

Menaggio (Como) – Pericolo scampato per l’ospedale di Menaggio, che non sarà depotenziato e soprattutto manterrà il suo pronto soccorso. L’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso l’aveva assicurato già nelle scorse settimane, ma ieri è andato a ribadirlo direttamente all’Erba-Renaldi, in una visita alla presenza dei sindaci del territorio.

«L’ospedale di Menaggio lo teniamo come ospedale per acuti – ha spiegato – ma dobbiamo essere consapevoli delle difficoltà legate alle risorse umane. Stiamo lavorando per far entrare personale sanitario straniero nel nostro sistema in tempi più brevi, ma non è facile. Se risolviamo questo problema, risolviamo il 50% dei problemi della sanità lombarda. Voglio però anche ricordare che su questo ospedale non investiamo poco: parliamo di 20 milioni all’anno. Garantire fondi senza avere personale non serve a nulla. Sarà quindi necessario lavorare su un accordo tra pubblico e privato».

Nella partita entrano direttamente i sindaci, determinanti per creare i presupposti necessari a spingere medici e infermieri a trasferirsi in zona, a cominciare dagli alloggi per il personale sanitario che sul lago, specie in alta stagione, sono difficili da trovare a prezzi sostenibili. «Voglio ringraziare i sindaci, che hanno sempre difeso questo ospedale ma senza mai alzare i toni – ha detto l’assessore comasco Alessandro Fermi, da sempre in prima linea per salvare il nosocomio del lago –. Aggiungo un grazie sentito all’assessore Bertolaso: ha portato le risposte positive che tutti attendevamo. La strada è stata tracciata, ora dobbiamo lavorare su due fronti: aumentare il personale, attraverso collaborazioni con le Università e con il privato, per creare condizioni al potenziamento del presidio e all’implementare i servizi per la cittadinanza e per i turisti».

Un passo in avanti importante per Angelo Orsenigo del Pd, il cui auspicio è che si passi presto dalle parole ai fatti: «Basta con gli annunci, è arrivato il momento dei passi concreti. Senza una programmazione adeguata non si può affrontare il serio problema della carenza di personale, è urgente definire un cronoprogramma chiaro e strutturato, accompagnato da un accordo di programma tra i sindaci e la Regione. Solo così si potrà davvero garantire il rilancio di questa struttura».