Como, 24 marzo 2018 - Proteste, contestazioni e raccolte di firme non sono servite a far cambiare idea alla Giunta Landriscina che ieri ha deciso di dare il via libera alla parziale esternalizzazione del servizio di ristorazione scolastica. A dir la verità un leggero ripensamento il sindaco e i suoi l’hanno avuto e alla fine saranno quattro e non più cinque le cucine delle scuole comunali a chiudere.
«Dal prossimo anno scolastico la gestione del servizio sarà di tipo misto, con la cessione del 53% della preparazione dei pasti destinati alle scuole a un gestore esterno che verrà scelto tramite apposito bando di concorso – spiegano da Palazzo Cernezzi - L’amministrazione comunale ha ascoltato le osservazioni emerse durante i tavoli di confronto e rivisto il piano di chiusura di alcune cucine. I plessi che usufruiranno del servizio esternalizzato saranno quelli non dotati di cucina che già attualmente ricevono i pasti, con l’aggiunta di quattro scuole che per caratteristiche particolari e necessità di adeguamenti imposti dall’Ast hanno cucine che non possono essere mantenute in funzione. Si tratta dei pelssi di via Alciato, di Breccia, di Prestino e di Monteolimpino». Nessun ripensamento per i 48 dipendenti interinali, prorogati fino a fine giugno, destinati a cercarsi un nuovo lavoro.