
La parlamentare ticinese Lisa Bosia Mirra con alcuni migranti
Como, 13 aprile 2017 - E' stata condannata per "ripetuta incitazione all'entrata, alla partenza e al soggiorno illegale in Svizzera" la deputata ticinese Lisia Bosia Mirra, molto nota anche al qua dal confine per il suo impegno in aiuto dei profughi arrivati dall'Eritrea e dall'Etiopia, l'estate scorsa con i volontari dell'associazione Firdaus alla stazione San Giovanni.
La deputata del Gran Consiglio del Canton Ticino a settembre dell'anno scorso venne fermata dalle Guardie di confine con l'accusa di aver collaborato attivamente all'entrata illegale in Svizzera di cittadini stranieri sprovvisti dei documenti necessari di legittimazione. Si trattava di ragazzi minorenni che volevano riabbracciare il resto dei loro familiari che avevano presentato richiesta di asilo in Svizzera e in alcuni Paesi del Nord Europa, ma l'aver infranto le procedure è costato alla parlamentare ticinese molto caro. L'inchiesta ha appurato che la donna ha favorito l'immigrazione clandestina in Svizzera già in precedenza: almeno nove volte, in totale, fra l'agosto e il settembre 2016 con diverse modalità. La parlamentare è dunque stata ritenuta colpevole di ripetuta incitazione all'entrata, alla partenza e al soggiorno illegale secondo la Legge federale sugli stranieri, e condannata alla pena pecuniaria di 80 aliquote giornaliere (ogni aliquota varia da 30 a 3.000 franchi svizzeri a seconda del reddito). L'esecuzione della pena è stata sospesa in via condizionale per un periodo di prova di 2 anni e nei suoi confronti comminata una multa, oltre al pagamento delle spese giudiziarie.