ROBERTO CANALI
Cronaca

L’ipotesi della Milano-Meda a pagamento, i comaschi dicono “no”. Il Consiglio provinciale alla Regione: “Resti gratuita”

L’eventuale pedaggio farebbe pagare le conseguenze ai paesi lungo la provinciale: “Comporterà un carico di traffico sulle strade comunali con 80mila veicoli”

L'impatto del traffico sulla Novedratese

L'impatto del traffico sulla Novedratese

Como, 7 febbraio 2025 – Anche a Como non ne vogliono sapere della Milano-Meda a pagamento. Ieri pomeriggio il consiglio provinciale ha votato all’unanimità l’ordine del giorno proposto dai consiglieri di centrodestra e centrosinistra per chiedere alla Regione di mantenere la gratuità della strada. “Il progetto prevede la riqualificazione del tratto tra Meda e Cesano e la realizzazione di una nuova traccia C che innesta la Milano-Meda a Bovisio prosegue fino a Usmate-Velate, per un percorso di 9 chilometri - ha spiegato il consigliere Maurizio Capitani di Democratici e Civici - Si tratta di una strada non di nuova realizzazione, ma una che esiste già, si farà una terza corsia tra Meda e Cesano-Maderno".

L’impegno preso sette anni fa 

Questo progetto è in itinere da alcuni anni, nel 2018 ci fu una mozione in cui la Regione si impegnava a non introdurre pedaggi, compatibilmente con il sostegno economico del progetto. Il tema è tornato di attualità, la nostra provincia è stata un po’ ignorata da Regione Lombardia, finché su richiesta dei nostri gruppi consiliari non si è deciso di fare un tavolo di lavoro per discutere di mitigazione e compensazione”. Il problema è prima di tutto economico, introdurre la tariffa di 20 centesimi al chilometro significherebbe far pagare ai pendolari 6 euro al giorno, dagli 80 ai 120 euro al mese, per andare a lavorare”.

Direzione Milano

“Per chi deve andare a Milano non ci sono alternative, le uniche due strade sono la 35 e la 36. L’introduzione del pedaggio comporterà un ulteriore carico di traffico sulle strade comunali e intercomunali, su cui si riverseranno i veicoli, parliamo di 80mila veicoli al giorno”. Contrari alla Milano-Meda a pagamento anche i consiglieri di centrodestra contro i quali si è scagliato Alessandro Rapinese, nella sua veste di consigliere provinciale.

Considerazioni

“Guardo il tema e l’impegno politico di questo documento, sottoscritto da rappresentanti politici di partiti che sono in Regione, che poi è l’ente al quale ci riferiamo - è intervenuto il sindaco di Como che alla fine ha votato a favore della mozione - È difficile capire la differenza tra un consigliere comunale di Fratelli d’Italia e la Lega, uno della provincia e uno della regione. Dite di avere continuità quando siete in campagna elettorale ma qui c’è una schizofrenia. Questo progetto andava cambiato prima”.