Como, 18 gennaio 2025 – L’ennesimo episodio di minori non accompagnati soccorsi in piena notte mercoledì dai carabinieri e accolti da don Giusto Della Valle, unico ad attivarsi per dare un riparo ai ragazzi, non ha mancato di scatenare reazioni a livello politico, per commentare quella che è un’evidenza nota: la capacità della parrocchia di Rebbio di intervenire tempestivamente in condizioni delicate e critiche, risolvendo in pochi minuti problemi che si trascinano per ore. Come anche quest’ultimo, dopo due ore di tentativi andati a vuoto da parte dei militari, di contattare le strutture di accoglienza della rete Emergenza Freddo, a partire da quelle dedicate ai minori.
Patrizia Lissi (Pd): “Don Giusto fa comodo”
"Quando nessuno risponde – dice la capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Comunale Patrizia Lissi - la porta di don Giusto è sempre aperta, come nel caso dei due minori trovati al gelo. Gli ultimi fatti di cronaca lo dimostrano: don Giusto fa comodo alle istituzioni, ma dà fastidio alle stesse, sempre pronte a ostacolarlo quando c’è l’occasione. Ci sorge spontanea una domanda: chi è il vero responsabile dei minori stranieri non accompagnati?”. Sulla vicenda è intervenuto anche Fabrizio Baggi, segretario regionale Rifondazione Comunista Lombardia: “Quanto è accaduto la scorsa notte da uno spaccato chiaro della condizione di questa città inadeguata, respingente, disumana. Da anni denunciamo la mancanza quasi totale di dormitori, dei centri diurni, dei centri per minori non accompagnati, che esistono e sono chiusi, e soprattutto la gestione totalmente folle del periodo invernale, che ancora oggi viene drammaticamente gestito in maniera solo emergenziale e sottodimensionata”.
“Indegno di un Paese civile”
"Ora, per l’ennesima volta, due minori non accompagnati vengono trovati, di notte, a cercare riparo dal gelo di queste serate nei locali della stazione di Como San Giovanni – continua Baggi –. Don Giusto che, ancora una volta, ha risposto, sostituendosi alle istituzioni, risolvendo ancora una volta una situazione disumana”. E conclude: “Voglio esprimere ancora una volta un enorme grazie alla parrocchia di Rebbio, unico luogo di vera integrazione e aggregazione sociale, a don Giusto e ai numerosi volontari che, attraverso il proprio prezioso operato, sopperiscono a una amministrazione cittadina che non è degna di un Paese civile”.