PAOLA PIOPPI
Cronaca

Minori senza riparo, telefoni muti. L’unico a rispondere è don Giusto

Per ore in piena notte i carabinieri hanno cercato una sistemazione per due ragazzini finiti in mezzo a una strada

Don Giusto Della Valle In piena notte è stato l’unico che, come accade sempre, ha aperto le porte e ha consentito di risolvere il problema

Don Giusto Della Valle In piena notte è stato l’unico che, come accade sempre, ha aperto le porte e ha consentito di risolvere il problema

Per due ore, in piena notte, il centralinista dei carabinieri ha cercato qualcuno che fosse disposto ad accogliere due ragazzi minorenni finiti in mezzo alla strada, in pieno inverno, che necessitavano di un riparo. Ma alla fine, l’unico che ha risposto al telefono, incurante dell’ora tardissima, è stato Don Giusto Della Valle. L’unico che, come accade sempre, gli ha aperto le porte e ha consentito di risolvere un problema noto, che si ripete con grande frequenza.

Lo stesso Don Giusto a cui vengono contestate presunte irregolarità, anche di poco conto, nella gestione degli spazi della parrocchia, o nelle iniziative di raccolta fondi. L’ultimo episodio risale a domenica scorsa, quando la Polizia Locale di Como si è presentata al Teatro di Rebbio per una ispezione sulle misure antincendio, mentre era in corso lo spettacolo benefico dedicato a Fabrizio De Andrè, sfociata in una sanzione a carico del sacerdote. Il problema di questi ultimi due minori si è presentato poco dopo la 1 della notte tra mercoledì e giovedì, quando un addetto alla vigilanza privata ha chiamato i carabinieri segnalando la presenza di due ragazzi stranieri, senza dimora, che si erano rifugiati nella stazione di San Giovanni: infreddoliti, senza un letto in cui andare a dormire, e che si rifiutavano di allontanarsi. La pattuglia, assieme al centralinista, ha iniziato un giro di telefonate andate a vuoto durato due ore. Partendo dalla Cri di Lipomo, che tuttavia non accoglie minorenni, e che ha indirizzato i militari verso la struttura di via Borgovico. A quel punto i carabinieri hanno cercato di contattare tutte le strutture della rete Emergenza Freddo, di cui fa parte lo stesso Comune di Como, dove non ha risposto nessuno.

Lo stesso è accaduto nei centri di accoglienza per minori di viale Varese, via Regina Teodolinda, via Varesina e via Bellinzona: telefoni che suonavano a vuoto, al massimo una segreteria telefonica che ricordava gli orari di apertura degli uffici. Muti come il campanello del centro di via Borgovico, dove i carabinieri si sono presentati di persona dopo essere stati indirizzati dalla Polizia Locale. Alla fine, i carabinieri hanno chiamato al cellulare Don Giusto: erano ormai quasi le 3 quando il sacerdote ha risposto e si è reso immediatamente disponibile ad accogliere quei due ragazzi, che sono stati portati nel dormitorio della parrocchia, consentendogli di passare il resto della notte al caldo. Accanto ad altri come loro, che qui hanno trovato riparo e accoglienza.