Morto il bimbo di 4 anni caduto in piscina a Cermenate, disposta l’autopsia: cosa sappiamo

Era ricoverato in condizioni gravissime da domenica scorsa. Dopo il tuffo nella vasca per adulti non era più riemerso: i bagnini lo avevano recuperato pochi istanti dopo

Il bambino potrebbe aver avuto un choc termico o un malore (foto di repertorio)

Il bambino potrebbe aver avuto un choc termico o un malore (foto di repertorio)

È morto il bambino di quattro anni che domenica 28 luglio era caduto in una piscina pubblica a Cermenate, in provincia di Como. Il piccolo si era tuffato da uno scivolo in una vasca per adulti, non era riemerso ed era stato recuperato dai bagnini in stato di incoscienza. Trasferito d’urgenza in elicottero all’ospedale di Bergamo, è deceduto nelle scorse ore nel reparto di terapia intensiva. Già martedì la sua famiglia, di origini marocchine ma residente a Lomazzo (Como), era piuttosto pessimista circa le sue possibilità, ma continuava a sperare.

In ospedale, il piccolo era stato sottoposto all’Ecmo, una procedura di ossigenazione extracorporea. A seguito del decesso, il pubblico ministero di Como ha disposto l’autopsia, che sarà svolta nei prossimi giorni nello stesso ospedale. Dai primi accertamenti dei carabinieri della compagnia di Cantù e della stazione di Cermenate non risulterebbero omissioni sulla vigilanza in piscina sul tempestivo soccorso.

Il tuffo e i soccorsi

Il giorno dell’incidente, il bimbo aveva abbandonato la piscina baby per tuffarsi in quella degli adulti. La vasca era sorvegliata da diversi bagnini, che si sono accorti subito che il piccolo non era risalito subito: si sono tuffati e lo hanno riportato in superficie. Purtroppo, in quei pochi secondi il bimbo è caduto in uno stato di incoscienza da cui non si è più ripreso. 

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Il medico del 118 intervenuto cercato di rianimarlo per oltre mezzora, finché l’elisoccorso non lo ha trasportato all’ospedale Papa Giovanni, specializzato nelle cure ai bambini, dove è andato incontro ad altre manovre intensive prima di essere ricoverato. Fino a giovedì, i medici parlavano di condizioni immutate, ma gravissime.