PAOLA PIOPPI
PAOLA PIOPPI
Cronaca

Tragedia ai Corni di Canzo, alpinista solitario scivola e cade nel vuoto per 30 metri: chi era Guido Valli

La vittima, di 62 anni, era residente a Milano: l’incidente durante un’arrampicata in solitaria. Soccorritori al lavoro per ore, con il supporto di un elicottero, per recuperare il corpo in fondo alla scarpata

I soccorritori dei vigili del fuoco al lavoro per recuperare il corpo di Guido Valli dopo la caduta fatale su una parete rocciosa dei Corni di Canzo

I soccorritori dei vigili del fuoco al lavoro per recuperare il corpo di Guido Valli dopo la caduta fatale su una parete rocciosa dei Corni di Canzo

MILANO – Quando i soccorritori lo hanno raggiunto, in fondo a un dirupo ai Corni di Canzo, l’uomo era già morto. Ucciso sul colpo dalle ferite causate dalla caduta nel vuoto. Guido Valli, 62 anni, residente a Milano nella zona di Niguarda, è morto ieri poco dopo mezzogiorno, mentre stava facendo un’escursione nel Triangolo Lariano.

L’incidente è avvenuto mentre l’uomo era impegnato in una arrampicata in solitaria lungo una parete rocciosa nella zona del Corno Occidentale, tra i territori di Canzo e Valbrona, nella provincia di Como. Secondo quanto ricostruito dai soccorritori, avrebbe mancato la presa durante un passaggio di salita, forse per un errore di valutazione, anche se non può essere escluso un momentaneo malore.

È quindi precipitato verso il basso andando incontro a un tratto fortemente pendente e impervio. In pochi attimi ha fatto un volo di oltre una trentina di metri, forse anche di più secondo i vigili del fuoco che sono arrivati sul posto. I soccorsi sono intervenuti verso le 12.30, lavorando nell’area rocciosa con punti a strapiombo, e quindi in un ambiente che ha reso necessario adottare particolari misure di sicurezza.

Assieme ai vigili del fuoco sono intervenuti il personale sanitario del 118 e le squadre della Stazione Triangolo Lariano del Soccorso Alpino, ed erano pronti a partire anche i tecnici del centro Bione di Lecco. Ma per individuare il punto esatto in cui l’uomo era caduto, è stato necessario far alzare in volo l’elisoccorso del 118, partito da Milano, che nel giro di breve tempo è riuscito a circoscrivere il luogo in cui dovevano iniziare le operazioni di recupero.

Quando il medico ha raggiunto l’escursionista, per lui non c’era più nulla da fare, morto sul colpo a causa delle gravi lesioni che si era procurato cadendo a terra. Per il suo recupero, le squadre hanno lavorato a lungo, e solo nel pomeriggio il corpo è stato portato all’ospedale Sant’Anna. Il magistrato di turno della Procura di Como, ha subito dato il nullaosta alla restituzione della salma ai familiari, ritenendo che non fossero necessari ulteriori accertamenti a fronte dell’evidente accidentalità di quanto accaduto e della certezza che l’escursionista abbia fatto tutto da solo.