Malore dopo il tuffo nel lago di Como, è morto il 21enne recuperato dai vigili del fuoco

Deceduto nella notte in ospedale. Le condizioni del giovane, rimasto in acqua per 20 minuti, sono apparse subito disperate

I drammatici momenti del tentativo di rianimazione da parte di un medico del 118

I drammatici momenti del tentativo di rianimazione da parte di un medico del 118

È morto nella notte all'ospedale San Gerardo di Monza il giovane di 21 anni ripescato nel primo pomeriggio di ieri dai vigili del fuoco nelle acque del lago a Como. Il ragazzo, di origine egiziana e residente a Milano, aveva riportato gravi danni neurologici dopo essere rimasto sott'acqua per una ventina di minuti, prima che i soccorritori lo ripescassero a una profondità di circa otto metri. 

Tragico tuffo di fronte al Tempio Voltiano

Il giovane, arrivato a Como con un gruppo di amici per una gita domenicale, si è gettato in acqua di fronte al Tempio Voltiano e, forse a causa di un malore, non è più riemerso. Immediato l’allarme dei compagni: i vigili del fuoco del comando di Como in pochissimi minuti sono arrivati con una squadra di sommozzatori e lo hanno riportato in superficie. Ma le condizioni del giovane sono apparse subito gravissime, è stato rianimato e trasferito in elicottero all’ospedale di Monza, dov’è morto nella notte.

I precedenti

Si allunga così l’elenco tragedie causate dalle immersioni nel Lario, sulle due sponde lecchese e comasca. Sabato a Oliveto Lario, il 32enne Pablo Enrique Chavez, è scivolato dal materassino, senza più riemergere, nonostante il tentativo di un amico di soccorrerlo. Mentre giovedì sera a Bellagio, un turista francese di 75 anni, Jacques Marie Ernest Babled, è annegato davanti alla moglie, dopo essersi immerso davanti alla spiaggetta di Pescallo: i vigili del fuoco lo hanno trovato due ore dopo, a 7 metri di profondità. Il 19 luglio a Lecco, è annegato un 18enne gambiano, Aboubacar Darboe, arrivato in Italia da pochi giorni.