Una settimana dopo l’ingresso in casa di riposo, aveva iniziato a stare sempre peggio. Un deperimento visibile, alimentazione ridotta al minimo e disidratazione, accompagnate da ulteriori complicazioni, a cui il figlio ha assistito giorno dopo giorno, cercando invano pareri e aiuti. Un peggioramento progressivo fino al pomeriggio di sabato scorso quando Mariacristina Immacolata Villa, pensionata di Giussano di 73 anni, ha smesso di vivere, all’interno della Rsa Zaffiro di Carugo, dove era ricoverata da fine febbraio. Un mese di degenza nella casa di riposo, durante il quale si sono man mano moltiplicate le perplessità nel figlio, che nel fine settimana si è presentato dai carabinieri di Mariano Comense per presentare un esposto con il quale chiede all’autorità giudiziaria di fare chiarezza sulle cause del veloce tracollo della madre e sulle cause del decesso.
La donna era stata affidata alla casa di riposo a causa di un’invalidità totale, derivante da una condizione di bipolarismo, e dalla frattura di un braccio e una gamba, che da tempo l’aveva costretta a letto. Ma dopo una settimana dal suo ricovero, secondo il figlio le condizioni di salute della madre si erano fatte visibilmente più critiche: la trovava deperita e fragile, anche a causa del fatto che la donna mangiava ormai pochissimo. A questo si era aggiunto un problema di postura cervicale e complicazioni nella respirazione. Mentre i medici, da giorni, cercavano di assisterla e di migliorare le sue condizioni, il cuore della donna si è improvvisamente arrestato. Il sostituto procuratore di Como Antonio Nalesso, ha disposto il sequestro della salma e dato incarico per l’autopsia che si svolgerà oggi. Il fascicolo è aperto per omicidio colposo contro ignoti, un titolo di reato che consente di fare i necessari accertamenti per capire se ci sono le premesse per procedere con un’indagine e dare una risposta al figlio.
Paola Pioppi