
Villa
Cernobbio (Como) - Lavori di ristrutturazione edilizia e di modifica dell’edificio, svolti su un edificio di grande pregio, oltre che di assoluta fama: una porzione di Villa Erba. La dimora storica immersa in un parco botanico raffinatissimo, affacciata sul lago, a Cernobbio, oggi è adibita a centro espositivo dopo essere stata resa celebre da concorsi di eleganza, e dai tanti registi, tra cui Luchino Visconti, che l’hanno scelta come set cinematografico. All’interno del complesso, nella zona più a sinistra rispetto all’ingresso principale, un edificio è rimasto di proprietà privata, ma comunque assoggettato a tutti i vincoli ambientali, paesaggistici e monumentali dell’intero complesso, in quanto dichiarato "compendio di notevole interesse pubblico".
Il Gup del Tribunale di Como ha ora rinviato a giudizio, con l’accusa di abuso edilizio, la proprietaria e committente dei lavori Anna Gastel, 68 anni di Milano: nipote di Luchino Visconti, sorella del celebre fotografo Giovanni Gastel, ex presidente del Fai, il Fondo per l’Ambiente Italiano, e nominata nel 2016 presidente del festival MiTo, secondo la Procura di Como nel 2017 avrebbe commissionato la realizzazione di alcune opere, senza la prevista autorizzazione edilizia. Con lei sono imputati il direttore dei lavori, Umberto Stefano Emanuele Nicolini, 46 anni di Milano, e Roberto Fusi, 45 anni di Grandate, esecutore delle opere materialmente realizzate dalla Primo Maggio Costruzioni di Como. I tre si sono opposti a un decreto penale di condanna, scegliendo il dibattimento che è stato fissato a settembre. Le accuse parlano della modifica di porte e finestre, della chiusura di un portico e di una tettoia, nonché della realizzazione di un nuovo vano, con incremento di volumetria, "in assenza della prevista autorizzazione edilizia", e "in violazione dell’Autorizzazione Paesaggistica".