ROBERTO CANALI
Cronaca

A Como spuntano nuovi poveri

Cresce il numero di persone che dopo la pandemia si rivolge alla Caritas: sono soprattutto stagionali, colf e badanti

Il Centro ascolto della Caritas Como

Como, 16 maggio 2020 - La pandemia rischia di far deflagrare anche a Como le differenze sociali tra chi è garantito da un lavoro, chi lo ha perso e chi è stato messo in ginocchio nella sua attività economica. Nuovi poveri che in queste settimane si sono avvicinati in cerca di aiuto ai servizi della Caritas, in alcuni casi anche con qualche sorpresa.

"Si rivolgono a noi gli stagionali del turismo e della ristorazione che quest’anno non ha ancora chiamato nessuno", spiega Roberto Bernasconi, direttore della Caritas di Como. «In molti casi si tratta di persone che finora sono andati avanti con contratti irregolari, assunti part-time in realtà lavorano a tempo pieno. Succede così anche per chi lavora in casa come le badanti". Il risultato è che dopo essere stati sfruttati quando le cose andavano bene adesso possono ricorrere a sostegni e forme di aiuto sottodimensionate. Difficile fare delle stime, ma sembra che le richieste di aiuto solo a Como siano aumentate del 20% e malgrado gli aiuti promessi dal Governo le code di fronte agli sportelli della Caritas, come delle altre associazioni e dei servizi sociali del Comuni continuano ad aumentare. "Ci stiamo attrezzando per offrire il nostro contributo di fronte a questa crisi sanitaria ed economica che rischia di trasformarsi in emergenza sociale – prosegue Bernasconi –. Abbiamo il Fondo di solidarietà diocesano al quale collaborano una sessantina di associazioni, ma l’obiettivo è di allargare la rete". L’indirizzo arriva direttamente dal vescovo Oscar Cantoni che lo scorso 1° maggio ha annunciato la costituzione del “Fondo famiglia lavoro 2020“, riservato a tutti coloro che sono in difficoltà economica o sono rimasti senza reddito per colpa della pandemia.

Il Fondo di solidarietà è stato proposto alla memoria di don Renato Lanzetti, uno dei sacerdoti che è morto a causa del coronavirus, e sarà coordinato dalle parrocchie, le associazioni di volontariato, gli istituti religiosi con la collaborazione dei centri di ascolto e la supervisione della Caritas. È stato organizzata anche una raccolta fondi apposita per consentire donazioni che serviranno a offrire un aiuto immediato a chi ne ha bisogno, in attesa di poterlo indirizzare verso un nuovo lavoro anche grazie ai progetti di accompagnamento e di formazione messi a disposizione dalle organizzazioni del terzo settore e dai Comuni.