Cadorago (Varese) - «Sentivamo le urla, le richieste di aiuto da dietro la porta. I miei genitori sono scesi e hanno tentato di intervenire, ma nessuno ha aperto e hanno potuto solo chiamare i soccorsi". La famiglia che abita al terzo piano della palazzina di via Leopardi 9, dove ieri mattina è stata uccisa Valentina Di Mauro, ha cercato di prestarle aiuto, ma nonostante le voci e i colpi ripetuti sulla porta che provenivano dal pianerottolo, Marco Campanaro, magazziniere di 37 anni, non si è fermato. Forse non li ha nemmeno sentiti, preso dalla rabbia con cui stava sferrando coltellate alla sua compagna. Poi è andato in camera da letto, in mutande e coperto di sangue, si è sdraiato e ha aperto solo quando si sono presentati i carabinieri. La donna era morta, a 33 anni, a causa di una serie di coltellate sferrate ovunque con un coltello preso dai cassetti della cucina. Un’aggressione improvvisa, che non è stata preceduta da nessuna avvisaglia, nessuna tensione o preoccupazione percepita da chi gli viveva accanto: amici e familiari erano contenti nel vedere quella coppia che pubblicava foto sui social per raccontare una felicità che avevano voglia di esibire.
Per questo ieri mattina alle 4.30, quando le urla della donna si sono sentite per tutto il condominio, i vicini hanno subito temuto che stesse accadendo qualcosa di grave. Non hanno avuto paura, sono scesi dal terzo piano al primo, hanno cercato di intervenire, di capire se potevano fare qualcosa per aiutare quella giovane donna che poco dopo sarebbe morta. Hanno sentito le sue ultime grida, la paura. Hanno chiesto aiuto e chiamato i carabinieri. Pochi minuti dopo sono arrivati i carabinieri e il 118, ma a quel punto era stato già commesso un omicidio. Un gesto che appare incomprensibile, una coppia affiatata.
Conviventi da due anni, le vacanze insieme, le foto che ritraevano la loro serenità, la torta di compleanno e Valentina che soffia sulle candeline per i suoi 33 anni, compiuti a novembre scorso. Il mazzo di fiori gialli che lui la ha regalato per la festa della donna: orgogliosa lei, li ha fotografati e mostrati, il regalo delicato del suo fidanzato nel giorno in cui si celebra la donna.
Una bella coppia, lo dicevano e lo scrivevano tutti. Poi chissà cosa è successo. Lui ieri mattina ha parlato di gelosia, lo ha detto subito. Di qualche messaggio ricevuto da Valentina, che gli ha fatto crescere il dubbio e i timori, diventata poi certezza di un tradimento, necessità di ucciderla. Senza preavviso, dopo aver passato l’ennesima serata serena insieme. Marco Campanaro ora si trova in carcere, accusato di omicidio volontario, in attesa di raccontare anche al giudice cos’è accaduto ieri mattina nell’abitazione al primo piano di via Leopardi 9, dove le loro grida in piena notte hanno superato gli appartamenti sfitti del secondo piano e impaurito i vicini del terzo, accorsi per cercare di salvare Valentina.