PAOLA PIOPPI
Cronaca

Omicidio Candido Montini, test del Dna tra i residenti di Garzeno per trovare il killer

Prelievi a campione nella frazione di Catasco (e non solo) come nel caso Sharon Verzeni. Intanto i Ris di Parma analizzeranno le tracce di sangue trovate nella casa

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I carabinieri fuori dall’abitazione di via Ai Monti, teatro del delitto

Garzeno (Como) – I Ris di Parma hanno concluso il loro lavoro all’interno dell’abitazione di Candido Montini, ma i carabinieri che conducono le indagini sulla sua morte da ieri hanno iniziato ad acquisire prelievi di Dna a campione ai residenti di Garzeno e della frazione di Catasco. Una ulteriore conferma che le possibilità di individuare chi ha commesso l’omicidio del pensionato di 76 anni, nel primo pomeriggio di martedì 24 settembre, ora passano quasi esclusivamente attraverso gli accertamenti tecnici, e in particolare la ricerca di tracce lasciate nell’abitazione di via Ai Monti, nella frazione di Catasco.

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I carabinieri fuori dall'abitazione di Montini

Il lavoro svolto dai Ris, durato poco meno di un paio di giorni, si è concentrato sulla ricerca di tracce soprattutto biologiche e reperti non immediatamente visibili. Al momento del ritrovamento di Montini, la mattina di mercoledì, quando una coppia di conoscenti era andata a cercarlo perché non aveva aperto il suo negozio, l’impatto più visibile è stato il sangue che si trovava sul pavimento attorno al cadavere dell’uomo, pugnalato più volte all’addome e al torace con un coltello da cucina, a cui si è aggiunto un colpo mortale alla gola. Altre tracce da calpestamento erano presenti poco distanti, al centro del soggiorno, e una goccia al piano di sopra, nella camera da letto, vicino a una cassettiera. Tutte queste tracce ematiche sono state prelevate e sono in fase di analisi. Se risulterà che appartengono tutte alla vittima, la possibilità di avere elementi di comparazione verrà meno. Ma se si dovesse trovare la presenza di un Dna differente, le indagini potrebbero incanalarsi verso un’ipotesi mirata.

Da ieri quindi, è iniziato il prelievo biologico a una quantità di persone, alcune delle quali convocate in caserma, per cominciare a formare una sorta di banca dati, nel momento in cui si dovesse procedere con un confronto. Si tratta di un sistema di individuazione di possibili soggetti di interesse, che ormai è stato utilizzato in diversi casi giudiziari.

Il primo fu certamente l’omicidio di Yara Gambirasio, quando vennero raccolti 22mila diversi profili. L’ultimo quello di Sharon Verzeni, accoltellata in strada la notte del 30 luglio a Terno d’Isola: i carabinieri avevano raccolto e profilato i Dna di diversi residenti, partendo da quelli della zona in cui era avvenuto l’omicidio. A Garzeno, i numeri saranno certamente più contenuti: il Comune conta 650 abitanti, la frazione di Catasco circa 110. Al momento non è noto se ci sia un criterio privilegiato in questa mappatura, o se i carabinieri stanno procedendo a tappeto. Certamente le prime convocazioni, la cui adesione deve essere consensuale, stanno partendo da tutte le persone che conoscevano Candido Montini, o che avevano avuto a che fare con lui. Quindi non solo chi vive a Catasco, ma prendendo in considerazione un bacino d’utenza che potrebbe essere più ampio.

Nelle mani dei carabinieri, qualche giorno dopo il delitto è finita anche l’arma utilizzata per l’omicidio, un coltello da cucina gettato per strada. Un altro elemento da cui potrebbero essere ricavate informazioni utili a circoscrivere i sospetti.