
La ventiquattrenne non ha retto allo stress e il rimorso
Como - Quel Rolex del valore di quasi 4.000 euro, di cui si era impossessata nella casa di una famiglia da cui andava a lavorare, era già riuscita a venderlo incassando i soldi. Ma poi, settimana dopo settimana, mentre assisteva alle ricerche da parte dei proprietari che non si capacitavano di dove fosse finito, ha iniziato a temere di essere scoperta, e a pentirsi di quello che aveva fatto. Così la giovane donna, una comasca di 24 anni, lunedì si è presentata negli uffici della Questura di Como, per autodenunciarsi. All’agente che l’ha ricevuta ha raccontato, in lacrime, di aver sottratto l’orologio a novembre da una casa di Lora in cui andava a lavorare come collaboratrice domestica. Lo aveva poi portato in un negozio compro oro di Como, accompagnato da un’autocertificazione di proprietà: qui il Rolex le era stato valutato 3.800 euro, regolarmente pagati con un bonifico bancario. Ma poi, giorno dopo giorno, la donna ha fatto sempre più fatica a convivere con il peso di quel furto, maturato in un momento di difficoltà economica. Aveva sentito i proprietari cercare l’orologio, cercare di capire che fine avesse fatto.
Per questo aveva iniziato a temere che quell’oggetto prezioso messo in vendita potesse essere riconosciuto, consentendo di risalire a lei. Così, giornodopo giorno, nell’impossibilità di riacquistare e restituire la refurtiva, è arrivata alla decisione di confessare quel furto, raccontando tutto alla polizia in preda alla vergogna e al timore delle conseguenze. A quel punto sono partite le verifiche da parte della Squadra Volante per rintracciare l’orologio e capire se effettivamente fosse stato rubato: ma prima ancora di contattare i proprietari, è stata la stessa ragazza a chiamarli e raccontare tutto, autodenuncia compresa. L’orologio è stato ritrovato e riconosciuto, fortunatamente non era ancora stato venduto, così gli inquirenti come prevede la legge hanno provveduto a metterlo sotto sequestro in attesa di ricnsegnarlo ai legittimi proprietari. La ragazza inevitabilmente è stata denunciata per furto aggravato. La sparizione del Rolex non era stata ancora denunciata perché di fatto i proprietari non erano certi di aver subito un furto, e stavano ancora cercando di capire in che modo fosse sparito da casa. Ora sarà la Procura di Como a decidere quando quel “corpo di reato“ non sarà più necessario alle indagini, e potrà ritornare in loro possesso.