
Ospedale Sant'Anna di Como (Cusa)
Como, 4 maggio 2019 - Intervento record all'ospedale Sant'Anna di Como: per la prima volta, è stato eseguito un prelievo d'organi da donatore a cuore fermo. Un'operazione all'avanguardia resa possibile dalla recente introduzione, nel presidio di San Fermo della Battaglia, dell'Ecmo (ExtraCorporeal membrane oxygenation), un sistema di circolazione extracorporea che preserva e mantiene idonei al trapianto gli organi addominali. La procedura - sottolinea una nota - viene effettuata in Italia in pochissimi centri di eccellenza e richiede elevata competenza, tecnologia adeguata e un autentico lavoro di squadra.
L'intervento è stato eseguito il 29 aprile con la tecnica denominata perfusione regionale normotermica. Gli organi - fegato e reni - sono stati prelevati dall'équipe di chirurghi del Centro trapianti dell'ospedale Niguarda di Milano da un uomo di 69 anni e trapiantati con successo, come ha confermato il Nord Italian Transplant all'azienda. ''Normalmente la donazione di organi - afferma Susanna Peverelli, responsabile del Coordinamento prelievo d'organi di Asst Lariana - viene effettuata da donatore in morte encefalica a cuore battente. Questa procedura è da molti anni attiva al Sant'Anna ed è parte integrante della pratica clinica della Terapia Intensiva. In questo caso, invece, il cuore del donatore era fermo e di conseguenza il processo ha richiesto un elevato livello di collaborazione tra professionisti di discipline diverse quali Terapia intensiva, Coordinamento prelievo d'organi, Emodinamica oltre ai servizi normalmente impegnati nei casi di prelievo multiorgano (Radiologia, Laboratorio analisi) e ai numerosi specialisti che si sono alternati nella valutazione del donatore (dermatologo, chirurgo, urologo)".
"Nel caso del donatore a cuore fermo - spiega Andrea Lombardo, responsabile del Coordinamento area intensiva dell'anestesia e rianimazione 2 del Sant'Anna - la morte viene accertata con l'esecuzione di un elettrocardiogramma di 20 minuti che dimostra l'assenza di battito cardiaco e, di conseguenza, di flusso cerebrale che determina la cessazione irreversibile delle funzioni encefaliche. La complessità della procedura a cuore fermo - aggiunge - è legata alla necessità di un ripristino artificiale della circolazione che garantisca una buona perfusione degli organi addominali". La perfusione regionale normotermica è possibile grazie all'utilizzo dell'Ecmo, acquisita dall'ospedale Sant'Anna da qualche mese. "E' un percorso complesso - sottolinea Lombardo - nel quale organizzazione, tempestività e lavoro di squadra sono i fattori determinanti per il successo. Questa procedura permette di estendere il numero dei potenziali donatori e contribuisce ad aumentare la disponibilità degli organi per il trapianto".