PAOLA PIOPPI
Cronaca

Como, positivo al coronavirus esce dall’ospedale e chiama un taxi

Il settantenne sarà denunciato per inosservanza di un ordine dell’autorità giudiziaria o per epidemia colposa

Nell'emergenza sanitaria serve la massima prudenza

Nell'emergenza sanitaria serve la massima prudenza

San Fermo della Battaglia (Como), 3 marzo 2020 - Gli è bastato passare un fine settimana chiuso nel reparto malattie infettive, dopo che gli era stata diagnosticata la positività al coronavirus, per decidere che si stava annoiando e che voleva tornare a casa. Scappando dal reparto e coinvolgendo un ignaro taxista, ora costretto ad affrontare a sua volta la quarantena.

L’uomo, 70 anni di Casnigo, provincia di Bergamo, da sabato era ricoverato nel reparto Malattie infettive dell’ospedale Sant’Anna, a San Fermo della Battaglia, inviato dal suo presidio sanitario di appartenenza dopo l’esito positivo dei due tamponi cui era stato sottoposto nelle ultime ore, e davanti a sintomi più che indicativi del suo stato di salute. Ma in quella stanza di Como, lontano da casa, non ha resistito molto, pur consapevole della necessità di aver bisogno di assistenza medica, e dei divieti imposti a chi ha contratto il virus. Così ieri mattina presto si è vestito e ha raggruppato le sue cose, ha chiamato un taxi e lo ha aspettato all’ingresso, allontanandosi dal reparto facendo attenzione a non essere visto dal personale sanitario. Poi ha chiesto al conducente di portarlo a casa, a Casnigo, senza avvisarlo del suo stato di salute. Per oltre un’ora, il malato e il taxista sono rimasti chiusi nello stesso abitacolo dell’auto, a stretto contatto.

Medici e infermieri si sono accorti dell’assenza del settantenne solo più tardi, e hanno avvisato subito le forze di polizia. In tarda mattinata lo hanno trovato i carabinieri a casa, dove era arrivato da poco. L’uomo è stato portato in caserma, è in attesa di essere denunciato per inosservanza del provvedimento dell’autorità giudiziaria o per epidemia colposa. È stato poi riportato in ospedale in attesa di ricollocazione, che potrebbe essere nuovamente Como. Nel frattempo è stato rintracciato e avvisato il taxista, residente in provincia di Como: l’uomo si è quindi messo in quarantena volontaria, condizione che gli impedirà di poter lavorare per circa 15 giorni, fino a quando i medici non potranno essere certi del suo stato di salute e avranno gli esiti degli eventuali accertamenti a cui andrà incontro.