Gli addestramenti teorici e pratici sono iniziati ora, per un progetto che sarà operativo il prossimo anno: Italia e Svizzera svolgeranno pattugliamenti congiunti sui Laghi di Lugano e Maggiore, nell’ottica di potenziare i controlli frontalieri e aumentare la sicurezza delle zone di confine. L’intesa tecnica per mettere in campo le pattuglie navali, è stata sottoscritta la scorsa estate dal Servizio interforze per la cooperazione internazionale di polizia del Ministero dell’Interno italiano, e dall’omologo organismo elvetico. Ai pattugliamenti prenderanno parte, per l’Italia, le unità navali del Roan, il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Como, dei Carabinieri e della Polizia di Stato, mentre per la parte svizzera saranno impiegate le motovedette della Polizia cantonale ticinese. Le attività consisteranno in controlli alle imbarcazioni che navigano sui laghi dove è presente il confine di Stato, per prevenire e reprimere comportamenti illeciti. Potranno, inoltre, essere eseguiti soccorsi in caso di incidenti ed emergenze.
Nei giorni scorsi, alla base di Locarno e sul Lago Maggiore, si sono svolte le sessioni formative, con lezioni teoriche e pratiche, per fornire un addestramento omogeneo agli equipaggi italiani e svizzeri delle unità navali. Per l’occasione, la Guardia di Finanza ha rischierato, al porto di Magadino, la vedetta costiera V.3005, in dotazione alla Sezione Operativa Navale Lago Maggiore. Pa.Pi.