ROBERTO CANALI
Cronaca

Pedaggio Pedemontana, i furbetti made in Swiss

In 5 mesi non hanno pagato transiti per 87mila euro

Uno svincolo della Pedemontana

Como, 19 giugno 2016 - Vengono in Italia, fanno shopping e di solito non pagano l’autostrada. Si tratta degli svizzeri che da quando il franco ha raggiunto la parità di cambio con l’euro e soprattutto è stata inaugurata Pedemontana, hanno scoperto che il Bel Paese avrà sì tanti mali, ma anche qualche comodità. Per esempio quella di scorrazzare a tutta velocità gratis. I dati forniti dalla società lasciano poco spazio alle interpretazioni: da novembre a marzo a fronte di quasi mezzo milione di euro di mancati pedaggi (497.663 euro per l’esattezza), ben un quarto era relativo ad auto con tarda straniera e l’68% di questi erano proprio svizzeri. Un buco da 87mila euro per Pedemontana che adesso ha deciso di correre ai ripari aprendo uno sportello riscossioni anche a Chiasso.

«Stiamo dando avvio al servizio di recupero crediti nei paesi esteri - spiegano dalla società - È stata selezionata una società specializzata, con una conoscenza approfondita della normativa locale». Non una sorpresa per Luca Gaffuri, consigliere regionale del Pd che per primo aveva manifestato qualche dubbio sul meccanismo del “free flow”, ovvero l’eliminazione dei tradizionali caselli lungo tutta la tratta. «Alla fine non ci voleva un genio per capire che gli stranieri avrebbero faticato a pagare - sorride -. Il meccanismo è contorto, occorre aprire un conto per poter saldare il pedaggio, anche se si passa una volta sola. Al netto degli svizzeri che magari la Pedemontana la utilizzano, per andare a Malpensa o nel tratto comasco, per tutti gli altri saldare un conto di pochi euro è difficile se non impossibile. Questa infrastruttura va completamente ripensata».

Sapere che anche nel paese dell’Emmenthal esistono i furbetti non può che giovare all’autostima degli automobilisti italiani, abituati quando vanno in gita in Svizzera, a pagare l’autostrada tutta e per tutto l’anno. Impossibile infatti circolare senza “vignetta”, il tagliando autostradale che costa 40 franchi, ovvero poco più di 38 euro. Per i trasgressori la multa, certa, è dieci volte superiore, ma in Svizzera quando si incrocia una pattuglia della polizia cantonale è meglio farsi il segno della croce, specie se si guida un’auto con targa italiana. Il record delle multe se l’aggiudicò nell’agosto del 2010 uno svedese, sorpreso dalla polizia elvetica sfrecciare a 290 chilometri orari con la sua Mercedes sull’autostrada di Friburgo in un tratto in cui il limite era di 120 chilometri orari. Per lui il sequestro del mezzo e una multa di 1,08 milioni di franchi svizzeri, ovvero 800mila euro, quattro volte il valore dell’auto.

Il codice penale elvetico del resto parla chiaro e non ammette deroghe: l’importo delle multe deve essere proporzionale al reddito, solo così chi sbaglia può essere punito a dovere anche nel portafogli, un principio al quale si allinea anche il Codice della Strada. Santi in casa e pronti all’arrembaggio sulle autostrade italiane gli automobilisti elvetici, solo nel 2014 ne sono stati pizzicati oltre ventimila da Autostrade per l’Italia a passare dalla corsia del telepass senza pagare. Il primato spetta a un ticinese che secondo il Touring Club elvetico avrebbe in arretrato pedaggi non pagati per oltre diecimila euro: abbastanza per far scattare il sequestro immediato del mezzo in caso di stop in Italia.