ROBERTO CANALI
Cronaca

Spesa contesa sul confine: alt ai pendolari svizzeri, dimezzata la franchigia

Da gennaio consentiti acquisti sino a 150 franchi all’estero, oltre scatteranno i dazi. Scopo: tutelare il commercio locale. Dubbi sulla decisione anche tra i rossocrociati

T15S-C

Si temono lunghe code nel disbrigo delle pratiche di rientro con acquisti

Como – Dal primo gennaio diventerà meno conveniente fare acquisti in Italia, spesa compresa, per gli svizzeri. La colpa una volta tanto non è nostra, nonostante l’aumento più che considerevole dei prezzi dovuto all’inflazione riempire il carrello oltreconfine è sempre conveniente per chi vive in Canton Ticino o nei Grigioni, a correre ai ripari questa volta è stata la Svizzera che ha deciso di abbassare la franchigia da 300 a 150 franchi per persona al giorno su tutti gli acquisti oltreconfine. Un modo per favorire il commercio locale e porre un freno al cosiddetto “pendolarismo della spesa”. “Il Dipartimento federale delle finanze adempie le richieste formulate in due iniziative cantonali (di San Gallo e Turgovia, ndr) di limitare il turismo degli acquisti”, spiega in una nota il Consiglio federale di Berna.

A partire dal primo gennaio i viaggiatori potranno importare senza “pagare dazio” merci destinate all’uso privato fino a un valore complessivo di 150 franchi. Se il valore complessivo per persona risultasse più elevato, si dovrà pagare l’Iva svizzera sulle merci importate. “La decisione odierna si basa anche sui risultati di una procedura di consultazione, da cui è emerso che tale provvedimento è sostenuto sia dalla maggioranza dei Cantoni che dei rappresentanti dell’economia, così come pure da diversi partiti”, sottolinea il Governo. Naturalmente il provvedimento ha sollevato contrarietà non solo tra i commercianti italiani, che rischiano di perdere clienti, ma anche oltreconfine.

Il Partito socialista e la Fondazione svizzerotedesca per la protezione dei consumatori (Sks) temono conseguenze negative per i consumatori molti dei quali sono costretti a fare la spesa all’estero, anche tra i Cantoni di lingua tedesca con destinazione Germania, perché in patria fare la spesa ha prezzi proibitivi. Per non parlare dei controlli alle dogane che in virtù della franchigia dimezzata e di tutti gli altri limiti che riguardano i quantitativi ammessi per i singoli prodotti alimentari (non solo tabacco e alcolici, ma anche carne, prosciutto e insaccati) rischiano di diventare infiniti.

A disposizione dei consumatori c’è l’app QuickZoll che permette di pagare i tributi sulla spesa in eccesso prima di presentarsi al confine, ma oltre a dover dichiarare tutte le merci il sistema applica un’aliquota dell’8,1%. Per lo sdoganamento con aliquota ridotta del 2,6% è necessario procedere personalmente presso un valico di confine occupato o per scritto mediante cassetta delle dichiarazioni.