Como, 29 agosto 2019 - Un diamante sarà anche per sempre, come recita la pubblicità, ma in Svizzera la fettina, fatte le debite proporzioni, può costare anche di più. Che la carne sia sempre stata cara nella Confederazione Elvetica non è un mistero per nessuno, qui gran parte dei bovini sono allevati in alpeggio e destinati alla produzione di latte che poi serve a produrre formaggio, quella per consumo viene prodotta in valle o importata, ma per essere venduta sul mercato locale deve rispettare parametri severissimi che contribuiscono a farne lievitare il prezzo. A certificare che la fettina dall’altra parte del confine è un bene di lusso è arrivata anche l’Eurostat, l’agenzia che monitora l’andamento dei prezzi nel Vecchio Continente.
Fatto 100 il costo medio di una bistecca o di un pezzo di arrosto a Zurigo o Berna il prezzo è più alto del 230%. Molti di più che in Islanda e in Norvegia dove pure il reddito pro capite è tra i più alti d’Europa: qui il prezzo della fettina è rispettivamente del 165% e del 155% più alto rispetto al resto d’Europa. Considerando la media Ue in Italia il costo della carne è più alto del 120%, in linea con i prezzi di Danimarca e Svezia. Pagano meno di noi la carne i tedeschi (106% in più della media europea), va invece peggio ai francesi (131% in più) e austriaci (146% in più). Più ci si sposta a Est più diventa un affare comprare la fettina: in Romania, Polonia, Bulgaria Lituania e Ungheria la carne costa dalla metà a un terzo in meno che l’Italia.
Tornando agli svizzeri gli effetti della fettina alle stelle si misurano ai valichi di confine con i frontalieri della spesa, diretti ai supermarket e alle macellerie di Como per fare il pieno di prodotti che acquistati sotto casa avrebbero un costo proibitivo. Occorre però fare bene i conti perché portare merce in eccesso può costare molto caro.
Fino a un chilo di carne a persona non sono previsti tributi, ma superato questo limite si pagano 17 franchi al chilo fino a 10 chilogrammi di merce trasportata che salgono fino a 23 franchi se si supera questa soglia. Se poi non si dichiara la fettina in eccesso il reato diventa penale e si rischiano la confisca della merce e una multa salata. In aggiunta c’è il super franco, mai così vicino alle quotazioni dell’euro da tre anni a questa parte. La Banca Nazionale Svizzera sembra pronta a mettere in atto entro breve una massiccia politica di acquisto di valute straniere per cercare di frenare la corsa del super franco che ieri valeva addirittura più del dollaro, la valutazione più alta da quattro mesi a questa parte. Solo nel corso del 2018 i tentativi di frenare la corsa del franco attraverso l’acquisto di valuta straniera sono costati oltre 13 miliardi di euro alla Banca Nazionale Svizzera, quest’anno potrebbe andare anche peggio.