Pognana Lario (Como) – “Ho fatto quello che mi ha detto il mio cuore, l’unica cosa che ritenevo giusta". Raccontato così, il gesto di Dario Peduzzi, pensionato di 63 anni di Pognana Lario, appare di una semplicità quasi elementare. Ma consegnare ai carabinieri un anonimo borsello trovato per strada, contenente quasi diecimila euro in contanti, non è certo da tutti. Eppure mercoledì sera l’uomo, che era assieme a sua moglie Maria Grazia, non ci ha pensato due volte: "L’ho visto a terra – racconta – sul marciapiede davanti al bar. Ho guardato all’interno e ho visto tutti quei contanti. Non c’erano documenti, solo soldi, così sono andato alla stazione dei carabinieri e li ho consegnati".
Per la precisione, nel borsello perso in via Matteotti, c’erano 9.110 euro, in banconote di diverso taglio, e 340 corone serbe. Nessun documento, solo un bigliettino da visita di una terza persona, con un numero di telefono. È stato grazie a quel contatto, che i carabinieri sono riusciti a risalire al proprietario, ottenendo il suo numero di telefono e avvisandolo subito di presentarsi in caserma.
Si trattava di un cittadino serbo di 27 anni, che si trovava in Italia con la moglie e i due bimbi, alloggiato in una casa-vacanza della zona. Non ha fatto quasi in tempo a disperarsi per la perdita: la telefonata che gli comunicava il ritrovamento del denaro è arrivata in breve tempo, mentre Peduzzi stava ancora compilando il verbale del ritrovamento. Così i due si sono incontrati e stretti la mano. "Non sapeva come ringraziarmi, sua moglie addirittura piangeva – racconta il pensionato – hanno voluto a ogni costo darmi una mancia, io nemmeno volevo accettarla, non mi sembrava di aver fatto niente di particolare, perché mi è parsa una cosa ovvia restituire quel denaro. Non ho nemmeno pensato a cosa avrei potuto farci. Io vivo della mia pensione, e me la faccio bastare: diecimila euro trovati per terra non sono certamente pochi, ma non erano miei".
Il proprietario, davanti a quell’inaspettato epilogo di una giornata che si sarebbe potuta concludere in modo ben peggiore, non smetteva più di ringraziare tutti, i carabinieri che si erano attivati così in fretta da non lasciargli quasi il tempo perdere le speranze di poter ritrovare il suo marsupio e soprattutto l’uomo che lo aveva trovato e restituito. Una vera fortuna e soprattutto un esempio di rara onestà, che merita di essere raccontato nella speranza che un gesto così spontaneo possa anche diventare un esempio importante.