PAOLA PIOPPI
Cronaca

Ha incassato la pensione del papà morto da anni: ecco come è stato incastrato

Da Cabiate si era trasferito a vivere a Carugo nella casa del padre, che continuava a occupare senza averne titolo. Così l’accertamento svolto dalla Gdf si è trasformato in un’indagine coordinata dalla procra di Como

Controlli della Guardia di Finanza

Controlli della Guardia di Finanza

Cabiate, 30 novembre 2024 – La comunicazione del decesso del padre era stata regolarmente fatta, nel dicembre 2014, quando l’uomo era mancato. Ma quegli atti si erano persi in un corto circuito burocratico, che aveva avuto come risultato la mancata interruzione dell’erogazione della pensione. Che ogni mese, per quasi dieci anni, è stata regolarmente versata sul conto dell’uomo ormai non più in vita.

A beneficiarne è stato il figlio, 64 anni, residente a Cabiate, che non ha mai segnalato all’Inps quegli accrediti non dovuti. Al contrario, faceva prelievi e utilizzava il denaro per le sue necessità. A portare alla luce dieci anni di pensioni incassata indebitamente, per un totale di 64mila e 300 euro, è stato un controllo dell’Aler, che a sua volta ha chiesto un’ulteriore verifica alla guardia di finanza di Erba.

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La scoperta

Perché il figlio, nel frattempo, si era trasferito a vivere a Carugo nella casa del padre, che continuava a occupare senza averne titolo. Così l’accertamento svolto dalla Gdf si è trasformato in un’indagine coordinata dal sostituto procuratore di Como Alessandra Bellù, per indebita percezione di erogazione a danno dell’Inps e per occupazione abusiva di immobile di proprietà pubblica.

Gli accertamenti sono partiti dall’utilizzo dell’abitazione Aler, dopo la segnalazione di potenziale occupazione abusiva di un unità abitativa di proprietà del Comune di Carugo, che risultava assegnato a un uomo ormai deceduto da anni. Per poi estendersi a verifiche patrimoniali, dalle quali è emerso che fino all’agosto del 2023 il figlio dell’avente diritto aveva effettuato numerosi e continui prelevamenti dal conto corrente bancario, dove veniva erogato il vitalizio e sul quale lo stesso era l’unico delegato a operare sin dalla data della sua apertura. Senza mai segnalare all’Inps quell’anomalo e non dovuto accredito.

Indagato

Ora l’indagato ha lasciato l’abitazione dell’Aler, tornando a vivere nella casa di sua proprietà a Cabiate: ma è stata proprio quella occupazione abusiva a far emergere anche l’appropriazione non dovuta del denaro. Durante le indagini, sono stati trovati tutti gli atti trasmessi a suo tempo e il certificato di morte, che tuttavia, per una svista, non erano stati utilizzati per interrompere le erogazioni di denaro al pensionato.