REDAZIONE COMO

Per la birra migliore suonare in provincia di Como

Agostino Arioli di Limido tra le 5 “chiocciole” lombarde scelte da Slow Food

Uno. Anzi, due. Peraltro, in una concentrazione di birrifici artigianali di prestigio che tra Brianza comasca e Lecchese, Lario e Valtellina è davvero sorprendente; e che la freschissima e spumeggiante “Guida alle Birre d’Italia” (sono 1.866 quelle recensite in tutta penisola) ha opportunamente fotografato e raccontato, omaggio a un prodotto del beverage sempre più apprezzato dai consumatori.

In cima agli elogi e ai complimenti c’è sempre lui, Agostino Arioli con il suo “Birrificio Italiano” (nella foto a lato) di Limido Comasco che si aggiudica una delle sole cinque “Chiocciole” concesse da Slow Food alla Lombardia, per le sue birre iconiche (Tipopils, Finisterrae, Vudu, eccetera), per l’attenzione al territorio e per il ruolo svolto nel settore birrario nazionale.

Finisce in vetrina anche il “Birrificio Lariano” di Sirone, nel Lecchese, piccolo capolavoro imprenditoriale degli homebrewer Emanuele Longo e Fulvio Nessi, premiato dalla nuova guida con l’inserimento nella ristretta e gratificante lista delle “Eccellenze” per i suoi cavalli di battaglia (Bassa Marea, American Hipe, Ciube, tra le altre).

Ed è nutrita, infine, la presenza dell’Alta Lombardia tra le “Birre imperdibili”. Nomi diventati dei veri totem per gli appassionati e che la nuova guida ovviamente mette in evidenza: nel Comasco ci sono la Amber Shock e la Huxley del Birrificio Italiano, ma anche due gioielli del birrificio Bi-Du di Olgiate Comasco, la “Confine” e la “Rodersch”.

In Valtellina, gli applausi sono per la “Testa di Malto” proposta dal birrificio Legnone di Dubino. Mentre il Lecchese fa la sua bella figura piazzando alcune produzioni speciali come la “Scüra” del birrificio DuLac di Galbiate e ben tre icone del Birrificio Lariano di Sirone: la Black Sherry Madiba, La Grigna e Mugnach.

P.G.