
Persecuzioni continue alla vicina di casa ultraottantenne, per le quali Antonio Gatta, 45 anni di Olgiate Comasco, è stato raggiunto da una misura cautelare che gli impone il divieto di dimora a Olgiate, dove abitualmente vive. I fatti, per i quali è finito ora indagato con l’ipotesi di stalking, sarebbero iniziati nel 2019: una serie di vessazioni all’anziana vicina di casa, che aveva finito per sporgere denuncia, chiedendo aiuto per gestire quella presenza che le stava fortemente condizionando e rovinando la vita. Insulti e minacce di ogni genere: non solo svilimenti riferiti alla sua età, ma anche l’intimazione di metterle "le mani addosso", intimorendola per la paura di essere aggredita, oppure di gettarle secchiate d’acqua in faccia. Ma a questo, si sarebbero aggiunti comportamenti ripetuti nei mesi e sempre più aggressivi, che mettevano in grave difficoltà la donna ogni volta che doveva entrare o uscire di casa. Nell’elenco delle condotte che hanno portato il giudice a emettere la misura di allontanamento dalla vittima, si parla di danni al montascale utilizzato dalla pensionata, a cui erano stati invertiti i cavi.
In più occasioni, l’uomo avrebbe lasciato oggetti nelle parti comuni che ingombravano e rendevano difficoltoso il passaggio alla donna, o ancora calci alla porta di ingresso della vittima, fino a danneggiarla, manomissioni del campanello, che suonava giorno e notte, quando passava. Inoltre sputi, lancio di farina e marmellata contro il suo ingresso. Gatta si sarebbe inoltre presentato incappucciato davanti alla sua porta, dopo aver coperto la telecamera di sorveglianza. Infine lasciava liberi i suoi cani, che avevano già cercato di mordere l’ottantenne, impedendole di uscire di casa e consentendogli di fare i bisogni davanti alla sua porta di ingresso. Pa.Pi.