Como, 26 agosto 2019 - Passare da una sponda all’altra del Lambro oggi non è più un problema, ma un tempo non era così anzi i ponti erano talmente preziosi che per proteggerli nelle loro prossimità nascevano i centri abitati. Ne sanno qualcosa a Ponte Lambro, sorto otto secoli fa alle porte di Erba per cui fu costruito un ponte ligneo che permetteva di attraversare in ogni stagione il fiume.
Ne ha viste tante quel ponte entrato nella toponomastica e nel gonfalone comunale, ma soprattutto nel cuore degli abitanti del paese che non hanno avuto dubbi, l’anno scorso, quando il sindaco Ettore Pelucchi ha lanciato la proposta di restaurarlo per preservarlo anche per le generazioni future. Ci sono voluti sette mesi di lavori e 225mila euro finanziati attraverso un mutuo che verrà completamente sostenuto dal Comune: finalmente ieri il glorioso ponte è stato riaperto con una grande festa alla quale hanno partecipato tutti gli abitanti del paese.
«Questo è il nostro ponte, è il simbolo del nostro paese – ha ricordato il sindaco Pelucchi -. Prima dei lavori, ogni volta che passavo di qui, sentivo un nodo alla gola per le condizioni in cui versava. Ci abbiamo creduto e i risultati sono arrivati: lo abbiamo voluto più solido, accessibile a tutti e permettetemi di dirlo anche più bello». A dirigere i lavori è stato l’architetto Alberto Bolis, anche lui di Ponte Lambro, che ristrutturando il monumento simbolo della comunità ha pensato a uno spazio aperto a tutti. «C’è una nuova pavimentazione di porfido e beola, abbiamo livellato le superfici carrabili e pedonali, recuperato le mensole e le solette degradate posizionando nuove balaustre e un nuovo sistema di illuminazione dell’arcata e della carreggiata». Così, adesso, sul ponte rinnovato, oltre a passare ci si può anche fermare, e utilizzarlo per eventi e spettacoli come fosse una piazza.