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Punture degli insetti: così si evitano sorprese

Nelle ultime settimane parecchie richieste di aiuto ai soccorritori I consigli della responsabile del servizio di Allergologia del Sant’Anna

Piccole e spesso difficili da vedere zanzare, vespe e cimici possono con la loro puntare rovinare una vacanza. Nelle ultime due settimane diverse chiamate al 112 hanno riguardato proprio persone punte da insetti sui monti del Comasco. Per evitare brutte sorprese può essere utile seguire i consigli dispensati dalla dottoressa Marina Mauro, responsabile del servizio di Allergologia dell’ospedale Sant’Anna. "La puntura delle zanzare causa un pomfo, di breve durata ma molto pruriginoso dovuto al rilascio di istamina e altre sostanze presenti nella saliva che la zanzara inietta quando ci punge.

Questi insetti sono attirati dall’odore che ognuno di noi emette, dall’avere una pelle sottile e morbida. In caso di puntura è utile applicare un cubetto di ghiaccio". Uno degli ospiti peggiori in cui può capitare di imbattersi in vacanza è le cimice dei letti, insetto che punge soprattutto di notte, attratta dal calore e dall’anidride carbonica rilasciata dall’uomo. "Pungono e succhiano il sangue in 5-10 minuti, il sangue ingerito è circa 6 volte il peso della cimice. In caso di puntura il controllo del prurito intenso, applicare ghiaccio, crema cortisonica e assumere un antistaminico in compresse al giorno finchè i sintomi non si attenuano". Un altro fastidioso insetto in cui possiamo imbatterci in estate è la pulce, pericolosa perché trasmette all’uomo alcuni agenti patogeni che possono causare patologie gravi. "Se punti bisogna applicare ghiaccio, crema cortisonica e assumere un antistaminico in compresse al giorno per attenuare il prurito". Da ultimo ma non meno pericolose, ci sono le punture di api, vespe o calabroni. "L’ape ha un pungiglione seghettato che rimane infisso nella cute e quindi volando via l’insetto si eviscera e muore, le vespe hanno un pungiglione liscio che si estrae facilmente. Il pungiglione dell’ape non va tolto afferrandolo perché si spreme altro veleno, ma va rimosso scalzandolo con un’unghia o una pinzetta".Roberto Canali© RIPRODUZIONE RISERVATA