In carcere erano finiti il 6 febbraio scorso, accusati di una scia di furti, danneggiamenti, incendi a negozi e locali pubblici, ma anche dell’aggressione ai carabinieri, avvenuta in piena notte 3.30 in piazza Garibaldi a Cantù. Ieri mattina i due diciottenni sono comparsi davanti al Gup di Como Elisabetta De Benedetto, per patteggiare la pena: 2 anni e 3 mesi per Bryan Mileto di Cantù, ancora detenuto, a cui il giudice ha concesso gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, quando sarà disponibile. Ha invece patteggiato un anno e 11 mesi Yasser Madly di Milano, comparso a piede libero. Quella notte, il primo locale preso di mira era stato il bar Wild di piazza Garibaldi dove i ladri avevano forzato una finestra e rubato 500 euro in contanti, e un IPod Apple. Seguito dal ristorante Marechiaro di via Matteotti, da cui erano stati presi 50 euro in contanti e un palmare, salvo poi danneggiare l’interno del locale con un estintore. Sempre in via Matteotti, pochi metri più avanti, era toccato al bar caffetteria Matteotti, che aveva avuto i danni più gravi: la forzatura della serranda elettrica e della porta di ingresso, l’incendio del registratore di cassa utilizzando bottiglie di alcolici, per asportare 50 euro. Infine i due imputati erano passati al negozio di accessori di abbigliamento Vendome, sempre in via Matteotti, danneggiando la vetrata. Ma qui erano stati bloccati dai carabinieri intervenuti con due pattuglie. Portati in caserma, avevano dato in escandescenze, danneggiando alcune porte degli uffici e aggredendo i militari. Nel frattempo i carabinieri del Radiomobile di Cantù, nelle ultime ore hanno denunciato a piede libero per tentata rapina in concorso, un pregiudicato di 28 anni e un ragazzo di 17 anni incensurato, entrambi di origini straniere, che nel primo pomeriggio di domenica sono stati sorpresi dai condomini di uno stabile di Cantù dopo aver commesso un furto in un box. Nel tentativo di bloccarli, era nata una colluttazione coi residenti, nel corso della quale il ventottenne aveva perso la giacca e i documenti. I carabinieri lo hanno fermato mentre tornava a recuperare i suoi effetti personali. Le immagini dell’impianto di videosorveglianza condominiale, hanno consentito di identificare anche il complice, e restituire la refurtiva. Paola Pioppi
CronacaRazzie e furti nei negozi. Due condanne per i ragazzini terribili