
BORMIO (Sondrio) In questi giorni si è aperta una “caccia“ molto particolare all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio, dove diversi ricercatori...
BORMIO (Sondrio)In questi giorni si è aperta una “caccia“ molto particolare all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio, dove diversi ricercatori sono impegnati nel recupero di alcuni collari gps che negli anni scorsi erano stati applicati ai cervi. "Questi dispositivi, fondamentali per monitorare gli spostamenti della fauna selvatica in tempo quasi reale, hanno una durata limitata; la batteria, infatti, si esaurisce dopo alcuni anni – spiegano dalla riserva –. Per questo, prima che smettano di funzionare, viene attivato un sistema di sgancio automatico che permette al collare di staccarsi dall’animale. A quel punto, grazie al segnale Vhf e all’ultima posizione nota, i ricercatori si mettono sulle tracce del collare per recuperarlo". I ricercatori girano per la riserva muniti di una speciale antenna in grado di captare il segnale radio, seppure molto debole, emesso dal collare. "Una volta ritrovato, spesso viene rigenerato così da poter essere riutilizzato per il monitoraggio di un altro esemplare".Ogni dispositivo ha un costo che puo variare da 200 a 300 euro, ma ci sono radiocollari dotati di gps che costano anche più di mille euro, per non parlare dei dispositivi satellitari, che però non sono impiegati dal Parco, che hanno un valore anche di diverse migliaia di euro e sono impiegati nelle ricerche che riguardano gli animali migratori. La popolazione di cervi all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio è dinamica e soggetta a monitoraggio costante. Nel 2021 la stima totale dei cervi, considerando sia il Parco Nazionale dello Stelvio nei suoi tre settori che il Distretto Faunistico della Val di Sole, era di circa 1.855 esemplari.Roberto Canali