Cantù (Como) – ''Nessun atto di violenza e nessun gesto criminale dovrà rimanere impunito, bene che gli investigatori siano già al lavoro per ricostruire i fatti e individuare i colpevoli degli accoltellamenti di Cantù". Queste le parole di Nicola Molteni, sottosegretario di Stato all’Interno, canturino doc. Nelle scorse ore piazza Garibaldi, nel cuore della cittadina della Brianza comasca, è balzata sotto i riflettori della cronaca per una violenta rissa a coltellate, in cui tre persone sono rimaste gravemente ferite. “La piazza di Cantù è un luogo di socialità, di aggregazione, di comunità e simbolo del lavoro della nostra terra – ha detto l’esponente del Carroccio –. Chi pensa di trasformarla in una arena di violenza, criminalità, regolamenti di conti e di risse con l'uso di lame e coltelli, si piegherà alla legge".
Secondo quanto ricostruito ad affrontarsi sarebbe stato un gruppo di una quindicina di persone. Dodici ore dopo la rissa, i carabinieri hanno sottoposto a fermo tre minorenni, studenti canturini di 14, 16 e 17 anni, e nel tardo pomeriggio si è costituito il maggiorenne. I nomi dei ragazzi fermati erano già noti ai carabinieri: sono riconducibili a baby gang della zona di Cantù.
"Chi ritiene di essere il padrone criminale della notte a Cantù e in altri territori della provincia comasca, troverà una risposta dello Stato e delle istituzioni durissima e ferma. Difenderemo le nostre città e le nostre comunità locali iniziando a rafforzare fin da subito la prevenzione e il controllo dei territori anche durante le ore notturne - conclude -. In Prefettura a Como è stato convocato il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza a cui parteciperò personalmente, alla presenza di tutte le autorità e dei rappresentanti delle forze dell'ordine, per fare il punto della situazione su Cantù e su altre realtà del territorio lariano, che meritano da subito un'azione tempestiva tesa a garantire la sicurezza e l'incolumità dei cittadini''.